Formazione aziendale, leva strategica per il team

Le indagini condotte dall'Osservatorio Innovazione digitale nelle Pmi del Politecnico di Milano e dalla learning technology company Gility concordano sulla necessità di organizzare la formazione aziendale in maniera da favorire il dialogo tra le generazioni, migliorandone innanzitutto la fiducia nel proprio ambiente di lavoro, con ricadute positive sulla produttività generale.

Secondo l'Osservatorio Innovazione Digitale del Politecnico di Milano e la società di learning technology Gilty la formazione deve diventare una leva strategica a beneficio di retention e produttività

La formazione in azienda deve diventare una leva strategica per la crescita di tutto il team, favorendo lo scambio tra tutte le generazioni al lavoro. Lo sostengono due diverse ricerche: la prima a cura dell‘Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano, la seconda condotta dalla learning technology company Gility.

Dall’indagine del Politecnico è emerso in particolare come solo il 15% delle realtà medio piccole italiane valuti regolarmente le competenze del personale per progettare la formazione.

Il 40% dichiara invece di non avere abbastanza tempo da dedicarvi durante l’orario di lavoro, mentre l’ostacolo sarebbe rappresentato dalla mancanza di una struttura organizzativa adeguata nel 32% dei casi.

Sulla stessa lunghezza d’onda dell’università milanese è la ricerca di Gility, chiamata La formazione nel mosaico generazionale, che ha esaminato le risposte fornite da un campione di responsabili e direttori delle risorse umane, del learning & development e altri business leader di 150 aziende italiane.

Tra gli aspetti più rilevanti, è emersa l’urgenza di tenere conto del complesso intreccio generazionale che costituisce il loro capitale umano e che definisce un approccio al lavoro e priorità differenti.

Se ad esempio i dipendenti junior mostrano un chiaro interesse per l’apprendimento dai colleghi più
esperti (l’89,7% di loro risulta d’accordo), emerge una forte resistenza da parte dei senior nel
ricoprire il ruolo di mentori.

Ben il 92,3% dei rispondenti registra infatti nelle loro aziende la mancata disponibilità e apertura alla condivisione di esperienze con i giovani, evidenziando la necessità di programmi che incoraggino una cultura della condivisione, e che valorizzino il ruolo dei senior come custodi del know-how aziendale.

Inoltre, la conferma che il work-life balance sia una priorità per le nuove generazioni è confermata dal 44,9% dei giovani che lavorano, nelle aziende intervistate, che lo considera in cima ai propri bisogni, davanti alla crescita professionale (scelta dal 29,5% del campione), la retribuzione e benefici (16,7%) e la presenza di una cultura aziendale inclusiva (9%).

Secondo l'Osservatorio Innovazione Digitale del Politecnico di Milano e la società di learning technology Gilty la formazione deve diventare una leva strategica a beneficio di retention e produttività
Simone Maggi

Sui dati emersi da entrambe le ricerche si è espresso Simone Maggi, Ceo e co-founder Gility, che ha parlato di «un chiaro richiamo all’urgenza di cambiare approccio alla formazione». Secondo il Ceo tutte le imprese di oggi, indipendentemente dalla loro dimensione, «devono abbracciare una cultura formativa che non sia solo obbligo ma che sia considerata come vera leva strategica. Formare significa rendere le persone più competenti e rapide nello svolgimento dei propri compiti, anche grazie all’adozione di strumenti digitali innovativi, liberando tempo prezioso che può essere dedicato alla sfera personale».

Una strategia del genere genera benefici sull’efficienza, ma soprattutto, rimarca Maggi in conclusione, «fa sentire i dipendenti parte integrante di un progetto aziendale che crede in loro».

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