
Lavoro e welfare che cambia: turismo, casa e previdenza nell’Ottavo Rapporto ADAPT
Al centro del nuovo rapporto dell'onlus fondata da Marco Biagi, l'analisi di 132 CCNL e 616 accordi aziendali, con focus sulle iniziative avviate per rispondere alle specificità del comparto turistico, le politiche abitative di Milano e il ruolo della previdenza complementare nei principali sistemi contrattuali
Il settore turistico, Milano e la previdenza complementare sono al centro dell’Ottavo Rapporto sul Welfare occupazionale e aziendale in Italia, curato dalla Scuola di Alta Formazione in Relazioni Industriali e Lavoro di ADAPT, in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Partendo dall’analisi dei Contratti collettivi nazionali e aziendali siglati tra il 2022 e il 2024, il Rapporto fotografa un’evoluzione profonda nel ruolo delle imprese e delle parti sociali, accomunate da un impegno via via crescente nella costruzione di un nuovo sistema di tutele, capace di affrontare le sfide nel mercato del lavoro.

Principale novità della nuova edizione rispetto alle precedenti, la presenza di una sezione interamente dedicata al monitoraggio di 132 CCNL e 616 accordi aziendali raccolti all’interno della banca dati. Da sottolineare, poi, l’attenzione posta specificamente sul turismo, con con particolare riguardo alle soluzioni promosse dalle parti sociali per rispondere alle esigenze del comparto e dei suoi lavoratori.
Oggetto dello studio le principali misure adottate per rendere il settore più sicuro e attrattivo per i lavoratori con uno sguardo proteso al futuro, con l’obiettivo di sviluppare un sistema di welfare capace di integrare le prestazioni pubbliche, anticipando le istanze provenienti dal comparto.
L’analisi dedicata alle politiche abitative di Milano, attuate grazie alla collaborazione pubblico-privato, hanno permesso di portare alla luce il tema dell’accesso alla casa come un problema che colpisce non più solo le fasce tradizionalmente fragili, bensì talmente diffuso da suscitare la preoccupazione anche delle imprese alla ricerca di talenti. L’analisi delle criticità ha insieme fatto emergere le iniziative aziendali e contrattuali volte al contenimento del caro affitti già avviate.
Infine, un intero capitolo è dedicato alla previdenza complementare nei principali sistemi contrattuali, con l’obiettivo di analizzare le modalità di adesione e finanziamento previsti per i fondi negoziali di categoria nei contratti collettivi nazionali, con focus specifico su alcuni sistemi di relazioni industriali, che danno vita proprio a modelli ad hoc definiti “territoriali” e “aziendali”.
Il compito di spiegare senso ed esiti del Rapporto, spetta al coordinatore scientifico di ADAPT, Michele Tiraboschi, che parla della volontà dell’ente di «continuare ad offrire e aggiornare un quadro sufficientemente ampio e attendibile di informazioni, modelli e linee di azione, utile a orientare nel merito le scelte di lavoratori e imprese, e contribuire a ricondurre in una logica di sistema le molteplici e variegate esperienze in atto, inquadrando il tema del welfare aziendale e occupazionale nell’ambito di quella che abbiamo da tempo definito come la nuova grande trasformazione del lavoro».
A giudizio del docente di diritto del lavoro, nella trasformazione sopra descritta «il welfare aziendale e
occupazionale, se utilizzato correttamente, può rappresentare uno dei principali ambiti entro cui delineare un nuovo ordine economico e sociale che sia sostenibile per la finanza pubblica e funzionale il giusto equilibrio tra istanze della produzione e istanze della giustizia sociale».
A sua volta, Tiziana Lamberti, responsabile Wealth Management & Protection della Banca dei Territori
Intesa Sanpaolo, sottolinea il valore pionieristico dell’impegno nel welfare integrativo promosso dal gruppo bancario «sia verso i propri dipendenti attraverso fondi pensione, fondi sanitari e strumenti innovativi in grado di armonizzare il tempo lavorativo con la vita privata sia verso le aziende clienti, mettendo a disposizione una piattaforma, Welfare Hub, di relazione digitale e multicanale per favorire
programmi di welfare per il personale», precisa la manager. Realizzato in collaborazione con la Divisione Insurance del Gruppo, la Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo propone «soluzioni di previdenza complementare e coperture collettive per rischio infortuni e salute alle aziende», conclude Lamberti.
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