Formazione aziendale, boom entro dieci anni in Europa secondo FRRB

Incrociando articoli prestigiosi internazionali, la realtà lombarda nata con l’obiettivo di valorizzare la ricerca e i ricercatori a 360 gradi ipotizza una crescita dei ricavi di qui a dieci anni per il settore della formazione aziendale europea di quasi il 50%.

La formazione aziendale si prepara a dieci anni di crescita esponenziale in tutta Europa, arrivando a toccare i 700 miliardi di euro. E’ la conclusione alla quale è giunta la Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, mettendo a confronto i dati contenuti in una serie articoli internazionali dedicati a questo particolare tipo di mercato.

Rispetto all’anno che ci stiamo lasciando alle spalle, la realtà lombarda nata con l’obiettivo di valorizzare la ricerca e i ricercatori a 360 gradi, prevede un incremento di qui a dieci anni pari a circa il 48% dei ricavi rispetto ai 15 miliardi toccati in tutta Europa attualmente.

I Paesi emergenti? Sicuramente Regno Unito e Germania, grazie ai loro investimenti più mirati sull’IA, allo scopo di velocizzare e perfezionare le tecniche di apprendimento dei corsisti. Non mancano però realtà interessanti anche in Spagna, che punta su digitalizzazione e flessibilità della propria offerta formativa, e in Italia, dove ci si è focalizzati soprattutto su iniziative di formazione su misura per ogni dipendente.

Veronica Comi

Sulle previsioni frutto dell’incrocio tra più fonti, ha detto Veronica Comi, Direttore Generale della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica: «Come già anticipato da Arie De Geus, la capacità di apprendimento risulta un vantaggio competitivo dinanzi ai propri competitor. In qualità di azienda di spicco nel nostro asset siamo chiamati ad essere sempre più performanti ed efficaci e, al fine di restare al passo con i tempi, crediamo che la formazione sia il volano per arricchire il bagaglio tecnico e cognitivo dei nostri professionisti. Questi ultimi sono gli artefici dei nostri risultati e della crescita di Fondazione sia in termini operativi sia a livello di brand awareness e, proprio per questo, vogliamo garantire loro l’opportunità di crescere sia personalmente sia professionalmente. Come? Ogni anno viene richiesto ai dipendenti, molto attenti ad analizzare i principali trend di mercato oltre alle esigenze di Enti e ricercatori, quali necessità formative hanno e, a seguito di confronti interni anche con i componenti del Consiglio di Amministrazione, viene redatto un piano specifico contenente possibili percorsi formativi loro utili al fine di ottenere le skill ricercate. Attraverso questa modalità siamo in grado di offrire corsi di aggiornamento su misura o taylormade. D’altronde, un dipendente che viene ascoltato e formato, risulta anche più stimolato a crescere e, di conseguenza, a far crescere la realtà per cui lavora».

Alle parole della DG, fanno seguito ulteriori indicazioni di scenario legate ai trend che caratterizzeranno il settore della formazione aziendale in vista dei prossimi anni. Qui torna di moda l’approfondimento a cura di EinPressWire, che concentra l’attenzione sull’intelligenza artificiale e i cosiddetti software “AI-addicted” con i quali è possibile fornire vere e proprie training experience attraverso l’aiuto di un’altra tecnologia di grande valore ed impatto quale la realtà virtuale.

Grazie a queste ultime è infatti possibile far vivere ai corsisti autentiche riproduzioni di situazioni reali al fine di mettere in pratica quanto appreso durante la parte teorica del corso in questione. La stessa rivista cita anche l’esempio dell’Irlanda, in cui è stato pensato un software capace, a cadenza variabile, di mettere in risalto le carenze dei dipendenti e, di conseguenza, di indicare agli HR leader, o responsabili delle risorse umane, come intervenire tempestivamente e aiutare i professionisti ad aggiornarsi, restando così allineati e pronti ad affrontare le nuove sfide che offre il panorama lavorativo attuale.

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