EvolveHR, il modello che trasforma gli HR in abilitatori di cambiamento

Presentato da Alterna e Nextea durante un evento, il modello di gestione delle persone integra Intelligenza Emotiva, People Analytics e AI, consentendo di trasformare la funzione risorse umane in una leva strategica di supporto alla leadership

Intelligenza emotiva, People Analytics e IA stanno diventando sempre più centrali nell’organizzazione del lavoro. Ne sono consapevoli le direzioni risorse umane che stanno già investendo nella metamorfosi della funzione HR in un vero e proprio abilitatore di trasformazione culturale delle organizzazioni. Il tema è stato affrontato a Milano durante l’incontro “HR Shift: da spettatori a registi del cambiamento con AI e EQ”. Organizzata da Alterna e Nextea, l’iniziativa ha fatto da scenario alla presentazione di EvolveHR, uno strumento di gestione delle persone che combina per l’appunto i tre elementi sopra elencati.

Nello specifico, EvolveHR si basa sull’adozione di un modello scientificamente validato, denominato Six Seconds, che individua otto competenze che possono essere sviluppate e allenate, interpretate come veri e propri “muscoli” emotivi utili alla valutazione. Si tratta di: autoconsapevolezza, gestione delle emozioni, orientamento, empatia, capacità decisionale, ottimismo realistico, gestione delle relazioni e influenza positiva.

Gli otto talenti di Intelligenza Emotiva utilizzati dal sistema vengono quindi misurati attraverso assessment periodici, integrati con strumenti di People Analytics e dashboard interattive che consentono di monitorare indicatori come performance, livello di engagement e potenziali segnali di burnout.

Inoltre, grazie a un AI Agent, la piattaforma analizza i dati storici e offre ai manager HR suggerimenti personalizzati, fornendo micro-interpretazioni e indicazioni per ottimizzare la qualità del dialogo, favorire la collaborazione e migliorare il benessere all’interno dei team.

Sulla visione proposta con questo tipo di modello il Ceo di Alterna, Giuseppe Mascoli, ha considerato: «Le persone rappresentano un patrimonio fondamentale per l’azienda e comprenderne bisogni e potenziale richiede dati e strumenti misurabili, non solo intuizioni o conversazioni informali. Nei progetti di innovazione tecnologica, la sfida non è solo tecnica ma anche organizzativa e umana, perché ogni cambiamento genera resistenze come reazione naturale. Il nostro approccio consiste in metodi chiari e tecnologie capaci di raccogliere informazioni, valorizzare le persone e supportarle nello sviluppo delle competenze tecniche e delle soft skill, promuovendo il loro empowerment».

Giuseppe Mascoli

EvolveHR fornisce quindi ai professionisti HR la possibilità di concentrarsi in maniera più specifica sulla valorizzazione del capitale umano, impattando anche sui modelli di leadership, sulla gestione dei flussi aziendali e sulla qualità delle performance.

Su questi aspetti si è soffermata in particolare Laura Massironi, Ceo di Nextea: «Lavoriamo con aziende in fase di evoluzione: in questi percorsi è fondamentale costruire una cultura di gruppo solida, agendo sulla dimensione hard (organizzazione, processi, chiarezza dei ruoli) e su quella soft, che riguarda le persone e le loro relazioni. Ci piace parlare di aziende umanamente digitali o digitali umanamente, per intendere realtà capaci di integrare innovazione e sensibilità umana. Analizziamo le competenze, realizziamo percorsi di upskilling e reskilling ad hoc, accompagnando le persone nel comprendere cosa cambierà all’interno dell’organizzazione. La chiarezza di struttura e di responsabilità sono fondamentali per implementare con successo un modello di Talent e Performance Management».

Massimiliano Caviglia

In merito all’importanza di vedere l’intelligenza emotiva come un vero e proprio principio guida per la cultura aziendale, ha a sua volta fermato l’attenzione Massimiliano Caviglia, Associate Partner di Nextea, rimarcando anche i benefici portati da un approccio data-driven allo studio della stessa, allo scopo di allenarla e svilupparla in modo più sistematico. «L’analisi predittiva dei dati consente di fornire agli HR strumenti concreti per individuare programmi di coaching e formazione personalizzati, allineati ai fabbisogni delle persone, aumentando così l’efficacia degli interventi», ha precisato ancora.

Tra le realtà aziendali che hanno già adottato EvolveHR c’è Giva Group, gruppo industriale italiano specializzato nella produzione di acciaio e di componenti forgiati. Impegnata in un complesso processo di passaggio generazionale, l’azienda ha avviato anche la revisione del proprio modello organizzativo, l’aggiornamento dell’organigramma e la ridefinizione dei job role. L’adozione di questo tipo di modello avrebbe riguardato in particolare i manager che, grazie al supporto dei dati e a percorsi di coaching personalizzati, hanno maturato una maggiore consapevolezza e una più elevata capacità di guidare le persone e accompagnare l’evoluzione aziendale in modo efficace e sostenibile.

Un’altra azienda che se n’è servita è l’Altea Federation e ha riguardato 1.400 persone, ossia l’intera popolazione aziendale, con l’obiettivo di rendere la gestione dei talenti più empatica, efficace e consapevole. A quattro anni dall’avvio del progetto, l’organizzazione dispone oggi di un archivio dati di grande valore, che racconta anche l’evoluzione delle dinamiche interne in periodi sfidanti come la pandemia da Covid-19. A partire da queste informazioni è stato implementato l’AI Expert Agent, un assistente digitale capace di interrogare i dati di Intelligenza Emotiva e generare suggerimenti operativi per supportare i manager nel migliorare comunicazione, collaborazione e benessere dei team.

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