Cari psicologi, come state? La risposta nella survey di Unobravo

In occasione del World Mental Health Day, Unobravo lancia una survey alla sua comunità clinica che mostra un quadro in trasformazione, tra crescita, nuove opportunità offerte dalla tecnologia, ricerca di maggiore stabilità e conciliazione vita-lavoro

“Medico, cura te stesso” è il detto che meglio di altri racconta della difficoltà che spesso incontrano i professionisti della salute nel prendersi cura di loro stessi quando sono malati. Per questa ragione, colpisce la survey condotta su iniziativa di Unobravo per indagare lo stato psicologico del proprio staff di psicoterapeuti, lanciata proprio in occasione della Giornata mondiale della salute mentale.

Su tutti, due dati: sono oltre duemila i professionisti appartenenti allo staff della società che offre servizio psicologico oltre 2 mila psicologi. Di questi il 77% ha dichiarato nella survey di aver raggiunto migliore stabilità economica ed equilibrio vita lavoro grazie a Unobravo.

Un terzo aspetto rilevante in positivo è poi il superamento delle barriere geografiche: la maggioranza (84%) dei rispondenti alla survey ha evidenziato come il setting online abbia dato loro la possibilità di raggiungere pazienti che altrimenti non avrebbero potuto seguire. Nell’ambito poi della qualità della pratica clinica, per oltre un terzo (34%) degli intervistati è un elemento fondamentale potersi avvalere di un riferimento clinico in caso di necessità.

La possibilità di essere supportati nell’esercizio della professione dalle nuove tecnologie si è anche rivelato un potente motore di crescita personale: per oltre l’85% degli psicologi che collaborano con Unobravo, il digitale ha ampliato oppure offerto nuove prospettive di carriera.

Inoltre, l’82% dei professionisti intervistati dichiara di riuscire oggi a conciliare meglio vita privata e lavoro, e oltre sei su dieci indicano nella gestione del tempo e degli spazi il vantaggio più importante per loro offerto dal lavoro online.

Quest’ultimo risultato è particolarmente significativo se si considera la composizione demografica della categoria: secondo i dati ENPAP, l’84% degli psicologi iscritti in Italia sono donne, con un’età media di circa 33 anni, un profilo che tra l’altro rispecchia molto da vicino la media anagrafica dello staff di Unobravo.

La survey conferma quindi che l’equilibrio personale e professionale e la continuità lavorativa rappresentano oggi un’esigenza prioritaria, accanto al bisogno di mantenere standard elevati di professionalità, formazione e supervisione clinica.

In proposito ha detto Danila De Stefano, founder e CEO di Unobravo: “Questi dati restituiscono una fotografia dell’evoluzione e dei bisogni emergenti della nostra professione, su cui è importante riflettere e stimolare un confronto positivo”.

La founder della società ribadisce quindi il forte legame tra tutela della salute mentale e la costruzione di modelli sostenibili di cura, fisici e digitali.

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