
2024, anno d’oro della formazione aziendale: diffusa l’indagine di Speexx con Bva Doxa
Piace la formazione aziendale nelle organizzazioni più grandi. Lo dice un'indagine commissionata da Speexx alla società di ricerche di mercato Bva Doxa in collaborazione con l'Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano.

Il 2024 è stato l’anno della formazione aziendale, in particolare nelle aziende di medie e grandi dimensioni. A dirlo, è un’indagine realizzata da Bva Doxa per conto di Speexx, azienda specializzata in formazione linguistica e business coaching, con la partecipazione dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano.
Secondo la ricerca, ad offrire corsi di formazione ai propri collaboratori durante l’anno in chiusura, è stato il 95% delle medie e grandi aziende italiane, un dato che arriva addirittura al 100% nelle aziende con più di 500 dipendenti.
Su specifica richiesta di Speexx, la società di ricerche di mercato ha indagato in particolare il settore del business coaching, con l’obiettivo di comprenderne l’impatto generale sul benessere e lo sviluppo delle persone in azienda. Sotto questo profilo, le prospettive per il futuro sembrerebbero particolarmente rosee, se si considera che il 96% delle aziende si è detto propenso ad avviare percorsi mirati sulla materia oppure a continuare quelli già intrapresi.
L’indagine si è concentrata sui responsabili HR che lavorano in aziende con almeno 250 dipendenti operanti in diversi settori su tutto il territorio italiano.
Quando si parla di business coaching, quindi, il 99% degli intervistati sa di cosa si tratta o almeno ne ha sentito parlare.
Nell’86% dei casi le discussioni interne all’azienda relative alla possibilità di avviare dei percorsi di business coaching si sono concretizzate con l’attivazione di programmi dedicati. La ragione principale che spinge le organizzazioni a introdurre questo tipo di attività è la crescita dei propri collaboratori (84%), insieme alle chance di aumentare le opportunità di business (51%).
Quanto alle aree aziendali nelle quali l’impatto del business coaching è maggiore, sul podio troviamo organizzazione e gestione del personale (34%), pianificazione strategica (20%) e commerciale (19%), subito seguite da customer care (11%), comunicazione (6%) e produzione (5%).
L’indagine ha, inoltre, rilevato quanto sia efficace affidarsi a risorse esterne specializzate nel coaching aziendale. La modalità in outsourcing è stata indicata da gran parte del campione intervistato come particolarmente vantaggiosa per preparare le persone a svolgere il proprio ruolo in azienda (64%). Quest’ultimo approccio aiuterebbe infatti a rafforzare i team (53%), anche perché sembra che le persone tendano ad aprirsi di più con un interlocutore esterno (40%).

Bva Doxa ha poi tracciato l’identikit del perfetto business coach e del relativo percorso di business coaching.
La maggioranza del campione intervistato (pari al 60%) ritiene più importante il contenuto della modalità di erogazione. A pari merito sono in altri termini quelli che restano fedeli agli incontri dal vivo (20%) e quelli che prediligono il coaching online. Quest’ultima è scelta dal 19% degli intervistati perché garantirebbe maggiore flessibilità, permettendo alle persone di gestire in autonomia gli appuntamenti, ovunque si trovino e in qualunque orario.
Per quanto riguarda il momento ideale di attivazione, il 36% degli intervistati ritiene più utile avviare questo tipo di percorsi quando l’azienda si trova in una situazione economica sana, mentre un preponderante 55% sostiene che qualsiasi momento è quello giusto per avvicinarsi al business coaching, indipendentemente dalla situazione di mercato.
Chi è, invece, il business coach ideale? Per l’indagine, deve essere una persona dotata di caratteristiche e abilità tagliate su misura della realtà aziendale con la quale interagisce e degli obiettivi professionali che si prefiggono gli utenti. Tra le sue qualità più apprezzate vi sono la capacità di sapersi concentrare sui cambiamenti (28%), l’esperienza acquisita nel settore in cui opera l’azienda (25%) e la capacità di porre le domande giuste ai suoi interlocutori (25%).
Il business coaching è insomma visto come un alleato per la crescita aziendale.
Lo dicono in particolare i risultati sul grado di soddisfazione di chi ha intrapreso un percorso del genere. Nello specifico, sebbene per il 46% ci siano ancora margini di miglioramento, il 54% degli intervistati si ritiene pienamente soddisfatto (e di questi ben il 71% appartiene alla fascia più giovane del campione con un’età inferiore ai 45 anni).

Il compito di commentare i risultati dell’indagine targata Bva Doxa spetta ad Oliver Albrecht, senior vice president di Speexx, che si sofferma soprattutto sulla piena consapevolezza raggiunta dai responsabili HR italiani di quanto «i programmi di coaching mirati siano una risorsa irrinunciabile per le aziende».
A suo giudizio, «il business coaching supporta le persone nel loro percorso di crescita e miglioramento, con un forte focus su produttività e benessere individuale, creando così le condizioni ideali per il raggiungimento di traguardi professionali e personali importanti».
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