Opera for Peace, il progetto che dà voce ai talenti della lirica di oggi e domani

L'elegante Palazzo Farnese a Roma ha ospitato lo scorso 22 settembre il concerto dell'associazione non profit fondata nel 2019 da Julia Lagahuzère per offrire chance di carriera ai giovani talenti della lirica provenienti da Paesi e situazioni di conflitto e povertà, con lo scopo ultimo di diffondere una visione davvero inclusiva della società

Si intitolava “Donne per la Pace” l’iniziativa organizzata lo scorso 22 settembre a Roma per celebrare in musica un progetto che offre chance di carriera a giovani talenti della lirica in fuga da guerre e povertà. Promossa in collaborazione con BNP Paribas, l’ambasciata di Francia e l’Institut Français, la serata è frutto dell’impegno di Opera for Peace, associazione non profit romana che dal 2019 è attiva globalmente per offrire supporto ad artisti del belcanto provenienti da contesti difficili e disagiati. Sul palcoscenico allestito nell’elegante Palazzo Farnese, tre artiste hanno intonato alcune delle arie più memorabili, sottolineando il ruolo delle donne come come custodi della memoria, voci di resilienza e architette di pace.

«In Iran le donne non possono cantare. Ho dovuto lasciare il mio Paese e venire in Italia per poter seguire i miei sogni ed essere libera», ha raccontato la soprano Forooz Razavi, una delle protagoniste del concerto a Palazzo Farnese. A sua volta, Pumeza Matshikiza, sudafricana, ha aggiunto: «Ovunque io canti, porto con me la memoria di dove sono partita e la responsabilità che ne deriva. È per questo che sono stata attratta da iniziative come Opera for Peace, che riuniscono artisti di diverse culture per mostrare come la musica possa costruire ponti, creare comprensione e ispirare cambiamento».

Le due testimonianze confermano il valore delle azioni di Opera for Peace, fondata da Julia Lagahuzère, direttrice anche dell’Accademia con la quale organizza masterclass e concerti in giro per il mondo così da portare, assieme a tutti gli artisti e ambassador coinvolti nel progetto, messaggi che invitino all’armonia fra i popoli, al dialogo, alla solidarietà e alla ricerca universale di una pace duratura.

Tra le artiste e artisti che frequentano i loro corsi, vi sono talenti provenienti, oltre che da Iran e Sudafrica, anche da Martinique, Kosovo, Ucraina e Uzbekistan, Colombia e Korea.
A formarli, musicisti e maestri d’opera del calibro di Larry Brownlee, Kamal Khan, Rosetta Cucchi e Brian Jagde attraverso percorsi didattici tagliati su misura per loro.

Anno dopo anno, Opera for Peace ha aiutato già più di 150 giovani a fare della lirica una vera professione, aprendo loro la strada ai più grandi palcoscenici del mondo fra cui La Scala di Milano, il Teatro dell’Opera di Roma e l’Opéra di Parigi.

Sul viaggio compiuto finora dalla realtà non profit romana ha sottolineato la direttrice Julia Lagahuzère: «Siamo orgogliosi di aver dato vita a un network così speciale e a una famiglia di artisti così varia e professionale. Abbiamo supportato giovani talenti da tutto il mondo, molti dei quali non avrebbero avuto la chance di calcare i più importanti palcoscenici del mondo. In cambio chiediamo loro di essere fonti di inspirazione per le future generazioni di artisti e di pubblico. Questo ‘patto sociale’ è la nostra peculiarità e il cuore della nostra organizzazione. Al nostro programma individuale e ‘cucito su misura’, che tiene conto anche dei suggerimenti di ambassador e advisor, fra i migliori nello scenario lirico mondiale, possono accedere soltanto quei giovani che ci colpiscono non solo per il loro eccezionale talento, ma anche per la loro forte motivazione, l’impegno ad aiutare i futuri artisti, il loro senso di responsabilità sociale e il desiderio di divenire ‘Cittadini-Artisti’ desiderosi di contribuire positivamente nelle community artistiche».

Per maggiori informazioni su Opera for Peace e la sua Accademia, si può consultare il loro sito ufficiale.

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