Il lavoro, la performance e la vetta più giusta per te
Utilizzando la metafora della montagna, il contributor Franco Zullo spiega perché, nella nostra epoca, per crescere come individui, organizzazioni e società bisogna imparare a scegliere gli obiettivi giusti per noi, per raggiungerli con energia, metodo e umanità il più possibile adeguati a chi vogliamo essere davvero.
di Franco Zullo*
Siamo in un momento decisivo per il lavoro e per le persone. Negli ultimi anni è successa infatti una cosa che prima sembrava quasi impossibile: abbiamo cominciato a chiederci che cos’è, davvero, il lavoro?
Non nel senso contrattuale, economico o organizzativo. Ma nel senso umano.

Abbiamo iniziato a farci domande semplici e di impatto di questo genere:
– perché lavoriamo come lavoriamo?
– Perché siamo costantemente stanchi?
– Perché le aziende chiedono sempre più energia… mentre le persone ne hanno sempre meno?
– Perché parliamo di performance come fosse una marcia militare e non un processo naturale?
– Perché la cultura del “di più” sembra non produrre più niente?
Siamo nel mezzo di quello che io chiamo il grande riallineamento.
Il nostro è in definitiva un momento storico in cui persone, team, leader e HR stanno prendendo sempre più consapevolezza di questa semplice una verità che abbiamo ignorato troppo a lungo: la produttività non è una questione di ore. Così come la performance non è una questione di pressione e il benessere non è un benefit.
Tutto ciò che viviamo è integrato, necessario, collegato. Ed è stato proprio questo cambiamento culturale a spingermi a scrivere SMARTER. Il mio non è stato un semplice progetto, ma proprio una necessità.
Per queste ragioni oggi sono qui per raccontarti una storia, una metafora, che ho chiamato “della montagna”, nata per restituire a questo cambiamento un’immagine semplice, umana, trasformativa.
Immagina il tuo lavoro, o quello del tuo team, come una montagna: quale ti verrebbe in mente?
Forse una cima da raggiungere a tutti i costi? Oppure un percorso ripido? In generale, sono certo che molto probabilmente la visualizzerai come una sfida di grandi dimensioni.
E sai perché? Perché per anni abbiamo associato la performance all’idea di una sola vetta, la più alta, la più ambiziosa, la più visibile. Come se esistesse una sola direzione possibile. Come se tutto il resto fosse perdita di tempo.
Ma la verità — nel lavoro come nella vita — è molto diversa. Davanti a noi non c’è una montagna sola. C’è invece un’intera catena montuosa, fatta di vette più alte, che richiedono grande energia; ma anche di vette tecniche, che richiedono strategia. Potrebbero però esserci anche vette accessibili, spesso sottovalutate o ancora vette appariscenti, ma inutili. E per finire, ci saranno sicuramente vette che, semplicemente, non sono le nostre.
E allora, prima ancora di parlare di performance, dovresti farti una domanda fondamentale: per quale vetta vale davvero la pena investire le tue energie?
Molte organizzazioni lavorano durissimo, per raggiungere la vetta, delle volte non coerente con la loro organizzazione.
Quella che genera poco valore, non migliora la cultura, non fa crescere le persone, non crea impatto reale.
E questo è il primo grande insegnamento della metafora: la vera performance non è “arrivare in cima”, bensì scegliere la cima giusta.

Ecco: il mio libro SMARTER nasce proprio qui, nella parte che troppo spesso ignoriamo.
Prima di muoverci, dobbiamo scegliere perché muoverci. Sembra banale, ma non lo è. Perché in azienda — lo sai anche tu — si corre sempre. Verso dove? Non importa. Basta correre.
SMARTER fa invece una cosa rivoluzionaria nella sua semplicità: ti riporta alla decisione. Ti invita cioè a chiederti:
– qual è la vetta giusta per te, per il team, per l’azienda?
– Quale obiettivo ha un senso reale, non solo formale?
– Quale direzione libera energia invece di consumarla?
– Quale vetta vale il tuo sforzo?
Leggendolo, sarai spinto verso un percorso di consapevolezza, ma anche di onestà. Perché non sempre la cima più alta è quella che porta più valore.
Una volta scelta la vetta, inizia poi la parte pratica: il cammino.
Ed è qui che parliamo di produttività. Non come “corri più forte”, ma come: scegli il sentiero giusto, elimini ciò che non serve, organizzi le energie, stabilisci il ritmo, avanzi con continuità, riduci il rumore, fai spazio alla chiarezza.
La produttività non è mai stata una questione di ore. È sempre stata una questione di passi giusti.
Lo dico spesso ai team: «Se il sentiero è confuso, anche i migliori scalatori si perdono».
SMARTER toglie confusione, ossia la fusione con troppe cose. E quando togli confusione, hai già fatto metà strada.
Per finire, c’è un elemento che per anni abbiamo messo in fondo alle priorità, come se fosse un lusso: l’energia.
In montagna, infatti, non arrivi in vetta con la forza. Arrivi con il respiro. Nel lavoro vale la stessa identica cosa. E cosa sono le energie? Sono la tua salute, la tua lucidità mentale, il sonno, la calma, le relazioni che ti sostengono, la leadership che ti dà sicurezza, le pause che ti rigenerano, il senso che ti guida.
Senza energia, anche il sentiero perfetto è inutile. Lo zaino pesa di più, il passo si accorcia, la motivazione evapora. E la vetta… diventa irraggiungibile.

Insomma, il mio è un invito a mettere insieme tutto per ottenere una formula, in fondo, facile facile:
Performance = Vetta giusta + Sentiero giusto + Energie giuste.
Non ti propongo una tecnica, non un ruolo, ma un sistema, un modo di lavorare più maturo, più umano, più sostenibile.
Una performance sostenibile esiste solo quando produttività e benessere camminano insieme.
Se manca uno dei tre, la scalata non regge. Perché:
– performance senza benessere uguale burnout;
– benessere senza produttività uguale comfort zone;
– produttività senza performance uguale attivismo sterile;
– produttività senza benessere uguale stress e turnover.
Il metodo contenuto nel mio libro, dal nome omonimo SMARTER®, integra i tre elementi in un unico sistema:
– ti aiuta a scegliere la vetta (obiettivi chiari, sensati e sostenibili);
– ti dà gli strumenti per camminare il sentiero con metodo (produttività vera).
– ti insegna a proteggere le energie (benessere come leva strategica).
Non per fare meno, ma per fare meglio. Meglio per le persone. Meglio per i team. Meglio per le organizzazioni.

Siamo davanti a una nuova montagna — questa volta quella giusta.
Perché il mondo del lavoro sta cambiando. Le persone stanno cambiando. La cultura sta cambiando.
E forse è proprio questo il momento storico in cui siamo chiamati, tutti, a fare una scelta:
continuare a scalare montagne che non ci appartengono oppure scegliere finalmente la vetta giusta — e salirla insieme. Se c’è una cosa che questa metafora mi ha insegnato negli anni, è questa:
La vetta più bella non è quella più alta. È quella che ti somiglia. È quella che ti fa crescere. È quella che puoi raggiungere con energia, lucidità e senso.

*Chi è l’autore
Strategic Advisor per CEO, HR e Team Leader, da oltre 20 anni Franco Zullo supporta le organizzazioni nel ripensare i modelli di lavoro e di business per migliorare performance, produttività, benessere e impatto. È autore e speaker internazionale su temi legati al futuro del lavoro, alla strategia della performance e alla trasformazione sistemica delle imprese. Il suo approccio combina visione strategica, pensiero sistemico e innovazione centrata sulle Persone. Appassionato di vela, cibo & vino, musica, viaggi e delle persone diverse da lui che incontra lungo il cammino.
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