Richmond Forum, sì al feedback come valore strategico della “employee experience”

Ascolto, fiducia e riconoscimento quotidiano sono le parole chiave delle aziende che credono profondamente nella crescita delle proprie persone. Del tema si è parlato all'ultimo Richmond Forum ospitato a Rimini.

La migliore employee experience? Si costruisce mettendo il feedback tra i valori strategici delle aziende. Del tema si è parlato durante l’ultima edizione del Richmond Human resources forum, recentemente ospitata a Rimini. Promossa da Richmond Italia, la realtà specializzata nell’organizzazione di forum e iniziative B2B, l’iniziativa ha affrontato con sguardo innovativo e insieme concreto possibili strade per affrontare le sfide del mondo del lavoro. Protagoniste degli incontri diverse good practices del settore.

Claudio Honegger

Sul senso generale dell’iniziativa ha detto Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia: «I direttori del personale hanno oggi un ruolo chiave nel successo delle aziende, lavorando ogni giorno con la vera ricchezza di un’impresa, le persone. Uno spazio in cui gli HR manager possono trovare soluzioni in grado di semplificare il lavoro quotidiano con servizi di qualità, anche grazie a processi che si avvalgano dell’AI. Integrare metriche intelligenti e cultura aziendale è oggi indispensabile per progettare esperienze di valore. Ripensare la People Value Chain significa attrarre e trattenere talenti attraverso employee experience evoluta, onboarding personalizzato, formazione sostenibile e nuovi patti sociali orientati verso autonomia e benessere».

Ma onboarding e cultura del feedback non sono le sole tematiche emerse dal forum: secondo i professionisti HR, per costruire davvero una employee experience efficace, è essenziale anche riconoscere che le persone attraversano nel tempo diverse fasi, fatte di cambiamenti, momenti di forza e di fragilità.

Da questa osservazione emerge pertanto l’urgenza di instaurare un dialogo nuovo e più autentico, che riconosca che le aziende, proprio come le persone, sono sistemi imperfetti, complessi, in continua evoluzione.

Nel merito è significativa la storia di Pierdante Piccioni, intervenuto alla plenaria di apertura del forum, raccontando la sua straordinaria esperienza di vita, che lo ha portato anche ad essere protagonista della serie DOC su Rai 1. Dopo un incidente e un coma che gli hanno cancellato 12 anni di memoria, Piccioni ha dovuto ricostruire competenze, riferimenti, linguaggi professionali, persino la propria identità lavorativa, riuscendo alla fine a tornare in corsia, prima al pronto soccorso e poi come medico ospedaliero. La sua storia dimostra che la crescita non è mai lineare e che il valore di una persona va ben oltre il momento in cui la si osserva.

A ricordarlo è stato lo stesso Piccioni, che alla platea di Richmond ha ricordato come la domanda più importante che dovrebbe farsi un responsabile delle risorse umane sia: «Davanti a me ho un problema o una risorsa? Il mio responsabile HR non se la pose e dopo aver letto il referto della mia risonanza magnetica arrivò a una conclusione secca, definitiva: “Piccioni, con questo referto la tua carriera è finita”. Io invece ho trovato una risposta diversa: ho deciso di trasformare quella che sembrava una sfiga in una sfida. Una sola lettera, una differenza enorme. Quindi ho ricominciato a studiare — prosegue Piccioni. Due anni di lavoro per recuperare e dimostrare chi ero davvero. E in quel percorso ho capito una verità essenziale: il valore di una persona non si misura da ciò che c’è scritto in un referto, ma dalla sua capacità di imparare ancora, adattarsi. Ogni organizzazione dovrebbe avere il coraggio di credere nelle persone anche quando sembrano “finite».

Ascolto, fiducia e riconoscimento quotidiano sono dunque le parole chiave della fedeltà delle persone alle aziende aggiornata all’era dell’intelligenza artificiale. Lo conferma la ricerca curata da McKinsey, secondo la quale il 70% dei dipendenti ritiene che un sistema strutturato di riscontro contribuisca a migliorare la cultura aziendale, favorendo un ambiente più aperto, inclusivo e collaborativo.

Solo così, ribadiscono gli organizzatori del Richmond Forum, l’employee experience diventa volano per la creazione di cultura, motivazione e di una comunità capace di generare valore, innovazione e successo nel lungo periodo.

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