Startup italiane, lavoro e Pil in crescita

La seconda edizione del Report curato da InnovUp e Assolombarda sottolinea, tra gli altri dati, come la filiera dell’innovazione dal 2012 al 2024 abbia generato quasi 244mila nuovi posti di lavoro.

Non solo il volto giovane dell’economia: negli ultimi dodici anni le startup hanno dimostrato di saper creare lavoro qualificato e nuova ricchezza per il Paese. Lo ha sottolineato la seconda edizione del rapporto curato insieme da InnovUp e Assolombarda, che ha notato come tra il 2012 e il 2024 la filiera dell’innovazione sia stata in grado di mobilitare quasi 47 miliardi di euro, con una crescita in termini di nuova occupazione del 15%.

Scendendo più nel dettaglio, secondo il Report al 2024 startup ed ex-startup innovative hanno dato lavoro a 68.526 persone, in crescita rispetto al 2023, con il coinvolgimento di quasi 89.000 soci. I settori in cui si colloca più della metà degli startupper sono servizi e manifattura high-tech, segmenti che spingono produttività e innovazione.

La produttività media sfiora inoltre i 53 mila euro di valore aggiunto per dipendente, in rialzo del 47% sul 2019. Nonostante qualche segnale di rallentamento rilevato nel 2024, il ritmo di crescita degli addetti resta superiore a quello delle nuove imprese non innovative: secondo l’indagine, nei primi cinque anni di vita, le startup aumentano gli occupati del +219% contro il +113% del totale delle nuove aziende.

Dentro questo ecosistema spiccano le «Gazzelle», ossia giovani imprese ad alta crescita: in Italia sono 75, che sarebbero state in grado di creare nel solo 2024 oltre 4.800 posti di lavoro con una dimensione media di 74 dipendenti, un fatturato medio di 11,6 milioni e un valore aggiunto medio di 5,1 milioni. I curatori della ricerca considerano questi dati un segnale di maturità del mondo startup. In aumento sarebbero infatti anche le acquisizioni (116 nel 2024, massimo storico), che hanno premiato le realtà più performanti, mentre l’80% delle startup ed ex-startup mantiene stabile o aumenta la base occupazionale nonostante un tasso di mortalità salito al 6%.

Venendo all’apporto dato alla crescita del Pil, il Report stima una crescita del fatturato complessivo delle startup pari nel 2024 a 14,5 miliardi di euro, con 3,7 miliardi di valore aggiunto. Allargando l’orizzonte al range complessivo di indagine 2012-2024, la sola «filiera dell’innovazione» cumula 27,1 miliardi di ricavi.

Accanto alle startup, la catena del valore si completa poi con 3.026 PMI innovative (8,9 miliardi di fatturato, 55.000 addetti), 239 incubatori e acceleratori certificati (3,2 miliardi di ricavi aggregati, 14.329 addetti), 56 startup studio e venture builder e 55 parchi scientifici e tecnologici: infrastrutture che trasformano capitale e competenze in progetti scalabili e nuova occupazione.

Il messaggio politico-industriale che emerge è chiaro e porta una firma precisa: «L’innovazione non è una nicchia, ma un pilastro della stabilità del Paese», ha dichiarato Federico Chiarini, Presidente dei Giovani Imprenditori di Assolombarda.

Perché questo motore giri a pieno regime, secondo i curatori della ricerca servirebbero però più capitali e regole semplici e stabili, così da orientare parte del grande risparmio privato verso l’economia reale. Puntare sulle startup significa, in estrema sintesi, trasformare idee in impresa, impresa in posti di lavoro, e posti di lavoro in crescita del Pil.

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