La tech company Aton ottiene la certificazione per la Parità di Genere
La tech company trevigiana punto di riferimento nello sviluppo di soluzioni digitali per il retail e l’industria è arrivata all'importante risultato grazie alla propria politica di gestione del personale fortemente orientata all'equità e all'inclusione
Con il 50% di donne in organico, un gender pay gap medio inferiore al 5% e oltre 150 ore di formazione su DE&I, la tech company trevigiana Aton ha ottenuto la certificazione per la Parità di Genere rilasciata dall’ente Rina. Al risultato la società, punto di riferimento nello sviluppo di soluzioni digitali per il retail e l’industria, è arrivata grazie alla propria politica di gestione del personale fortemente orientata all’equità e all’inclusione.

La certificazione copre tutte le aree fondamentali indicate dalle linee guida nazionali: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione, equità salariale, genitorialità e conciliazione vita-lavoro. L’audit ha valorizzato non solo le policy aziendali, ma anche le pratiche già consolidate che distinguono Aton come modello virtuoso nel settore tecnologico.
Tra le iniziative più apprezzate, i valutatori hanno considerato i processi di selezione inclusivi e meritocratici previsti dall’.atonAcademy e il sistema premiale legato alla performance e al miglioramento continuo, in linea con la metodologia OKR (Objective and Key Results), in cui ogni team misura in autonomia e con responsabilità i propri risultati.
A questo si aggiungono strumenti concreti di conciliazione vita-lavoro: dall’accordo sindacale per il Service Desk con misure agevolate per i neo genitori, alla massima flessibilità oraria, fino agli accordi di smart working che garantiscono libertà di gestione e autonomia.
Sul riconoscimento ottenuto, il Ceo Giorgio De Nardi ha parlato di «un passo decisivo per un tech che valorizza il talento senza distinzioni». A sua volta, Massimo Marchetti, segretario generale UILTuCS Belluno Treviso ha sottolineato la scelta di puntare su «turni pensati per conciliare vita lavorativa e familiare».
La certificazione è vista inoltre dal Ceo come «una tappa fondamentale del nostro percorso. Crediamo che la tecnologia debba essere uno strumento di inclusione e che solo garantendo pari opportunità possiamo generare innovazione sostenibile. La parità di genere non è uno slogan: è una responsabilità che ci impegniamo a tradurre ogni giorno in azioni concrete, a beneficio delle persone e dei clienti. Abbiamo scelto di intraprendere il percorso di certificazione per la parità di genere perché crediamo, con convinzione, che un ambiente inclusivo, capace di riconoscere e valorizzare le diversità, sia un ambiente che genera valore. Valore per le persone, per i team, per l’intera organizzazione».
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