AI, benessere, sostenibilità e specializzazione: il lavoro del futuro secondo agap2

Secondo Enrica Ceccato, HR Director della società specializzata in ICT, nel 2026 le aziende cercheranno soprattutto ingegneri specializzati in Machine Learning, AI, Automazione Industriale, Cybersecurity, Energie Rinnovabili, Data Science, ma il talent shortage va colmato al più presto.

La tecnologia, ma anche le diverse esigenze della società, rendono particolarmente sfidante il percorso di aggiornamento delle proprie competenze. Lo sostiene anche l’HR Barometer per il 2026 redatto dalla multinazionale di consulenza operativa agap2 specializzata in ICT, che sottolinea la presenza di una grande carenza di personale per i seguenti ambiti professionali: machine learning, AI, automazione industriale, energie rinnovabili e data science.

Enrica Ceccato

A ribadirlo è stata in particolare Enrica Ceccato, HR director di agap2, che parla proprio della presenza di quattro pilastri su cui si fonda il mercato del lavoro del prossimo futuro: «AI, benessere, transizione green e talent shortage». Nonostante la crisi e «il momento storico non proprio roseo», secondo l’HR director della società le opportunità che si aprono per determinati profili sarebbero davvero interessanti.

Relativamente alla relazione destinata a diventare sempre più stretta tra intelligenza artificiale e lavoro, l’HR Barometer ritiene necessario sfatare nettamente il mito che i robot e la tecnologia sostituiscano le persone. Semmai, è appena partito il viaggio della piena collaborazione tra i primi e le seconde. Nei prossimi mesi i candidati dovranno semplicemente puntare sempre di più su reskilling e upskilling per aggiornare il proprio bagaglio di competenze e cogliere le nuove opportunità che stanno emergendo.

In maniera analoga, sono destinati a diventare ancora più centrali per la talent attraction benessere e work life balance. Su questo aspetto aggiunge infatti Enrica Ceccato: «Oggi un ambiente di lavoro positivo e attento alla salute mentale e fisica è un fattore strategico indispensabile per attrarre e trattenere i migliori talenti, soprattutto in quegli ambiti altamente specializzati, come ad esempio il comparto ingegneristico e il comparto IT, dove il numero di offerte può superare di gran lunga il numero di candidati disponibili. I lavoratori cercano aziende che possano offrire davvero un ambiente stimolante, con percorsi di carriera appaganti e dove ci sia una reale attenzione al work-life balance. Le aziende, dal canto loro, dovranno passare da un approccio basato sul controllo a uno basato sulla fiducia, perché il benessere sta diventando, per certi versi, un vero e proprio stipendio emozionale».

Qualcosa di simile l’HR Barometer di agap2 la dice anche sulla sostenibilità, da adottare in aziende come impegno quotidiano. In particolare, accanto alla dimensione ambientale, sarà indispensabile pensare a un concetto molto più ampio che abbraccia l’intera vita aziendale. Per farlo, è necessario creare un ambiente di lavoro equo e inclusivo, capace di garantire il benessere delle persone ma anche quello dell’ambiente che ci circonda.

In questo scenario, tra i profili destinati a garantirsi le migliori opportunità del mercato agap2 mette al primo posto i professionisti con un background tecnico. Secondo il loro HR Barometer, le aziende, nei prossimi mesi, cercheranno soprattutto ingegneri specializzati in intelligenza artificiale e machine learning, capaci di progettare e sviluppare sistemi che permettono alle macchine di apprendere dai dati e migliorare le proprie prestazioni senza essere esplicitamente programmate.

Poi avranno bisogno di data scientist, ossia figure capaci di analizzare e interpretare grandi volumi di dati per fornire insight utili alle decisioni strategiche, utilizzando modelli statistici e algoritmi avanzati.

Serviranno anche esperti in cybersecurity, persone in grado di proteggere i sistemi informatici da attacchi e minacce digitali, implementando soluzioni di sicurezza per garantire la riservatezza, l’integrità e la disponibilità dei dati. Urgenti anche gli ingegneri specializzati in automazione industriale, perché capaci di progettare e ottimizzare sistemi automatizzati per migliorare l’efficienza produttiva nelle industrie, combinando competenze meccaniche, elettroniche e informatiche.

Essenziali anche gli ingegneri esperti di energie rinnovabili, che sanno sviluppare soluzioni per produrre energia sfruttando fonti rinnovabili, come solare, eolica e idroelettrica, contribuendo alla sostenibilità ambientale e alla transizione energetica.

Secondo Ceccato, il talent shortage in questi ambiti diventa un frano alla competitività per il nostro Paese, per cui conclude: «Secondo alcune proiezioni, le imprese avrebbero bisogno di circa 20.000 ingegneri l’anno per colmare il gap strutturale in Italia. Per questo motivo le opportunità di lavoro e di carriera per questi professionisti sono davvero numerose e interessanti. I giovani che investono nelle discipline STEM e, in particolare, nelle competenze ibride tra IT e ingegneria, si assicurano un percorso professionale con una forte stabilità, ottimi stipendi e prospettive di crescita superiori alla media».

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