Resiste il divario di genere nella tecnologia: meno opportunità e più ostacoli per le donne
Il nuovo Report Woman in Tech 2025 di Acronis evidenzia come pregiudizi, squilibri nella vita-lavoro e timore di perdere occasioni di carriera continuino a frenare la piena partecipazione femminile nel settore tecnologico
Nonostante decenni di programmi per l’inclusione e la parità, la tecnologia continua a restare un campo in cui uomini e donne vivono esperienze professionali molto diverse. Il nuovo Report “Woman in Tech 2025” del leader globale nella Cyber Protection, Acronis, intitolato “FOMO (Fear of Missing Out) at Work: The Opportunity Gap Between Men and Women in Tech”, fotografa un settore in cui il divario di percezione sulle opportunità di carriera e sulle barriere da superare rimane ampio.

L’indagine, condotta su oltre 650 professionisti IT in otto Paesi — Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Germania, Spagna, Italia, Singapore e Giappone — mostra come le donne rappresentino ancora solo il 29% della forza lavoro tecnologica. Un dato che trova riscontro anche nella composizione del campione analizzato.
I risultati delineano un quadro in cui l’equità di genere resta più percepita che reale. Solo il 60% delle donne intervistate ritiene che uomini e donne abbiano pari accesso alle opportunità di crescita professionale, contro il 75% degli uomini.
Le difficoltà si concentrano soprattutto sull’equilibrio tra vita lavorativa e privata: il 63% delle donne afferma che la conciliazione incida in modo significativo sulle possibilità di avanzamento, mentre solo il 49% degli uomini condivide questa opinione. Inoltre, il 67% delle intervistate ritiene di dover lavorare più ore dei colleghi per ottenere gli stessi risultati.
I pregiudizi restano un fattore critico. Il 41% delle donne — rispetto al 33% degli uomini — li indica come il principale ostacolo all’ingresso nel settore della cybersecurity. La stessa quota (41%) li individua come la barriera più rilevante per chi aspira a ruoli di leadership, contro il 36% degli uomini. Non sorprende quindi che il 70% delle donne consideri prioritari i programmi di sviluppo della leadership femminile, rispetto al 56% degli uomini.
Tra le forme più diffuse di insicurezza emerge la “FOMO al lavoro”: il 52% delle donne dichiara un’elevata preoccupazione di perdere opportunità di carriera a causa delle responsabilità familiari, contro il 42% degli uomini.

Secondo Alona Geckler, SVP Business Operations e Chief of Staff di Acronis, i dati confermano che il problema non può essere affrontato solo con dichiarazioni d’intenti: «I risultati del nuovo sondaggio mettono in luce quanto uomini e donne vivano in modo diverso l’esperienza professionale nel settore tecnologico. Per colmare il divario di genere le buone intenzioni non bastano. È indispensabile che le aziende riconoscano queste disparità e progettino programmi che estendano le opportunità di leadership, affrontino i pregiudizi in modo diretto e favoriscano la creazione di ambienti in cui l’equilibrio tra vita professionale e vita privata non rappresenti un ostacolo alle carriere femminili».
L’analisi del 2025 amplia il perimetro del “Women in Tech Report 2024”, che aveva introdotto per la prima volta il tema della “paura di perdere opportunità” (FOMO) nel mondo IT femminile. L’edizione di quest’anno include anche la prospettiva maschile e un campione più ampio, offrendo una visione più articolata del settore.
«La ricerca mette in rilievo l’esigenza cruciale di dare maggiore ascolto alle esperienze delle donne nei percorsi di carriera in ambito tech», commenta Melyssa Banda, Senior Vice President, Edge Storage e Services di Seagate Technology. «Le aziende del settore tecnologico possono trarre beneficio valorizzando modelli femminili, affrontando apertamente i pregiudizi e promuovendo una cultura inclusiva. La vera opportunità ora è trasformare queste indicazioni in azioni concrete che favoriscano innovazione e crescita per tutti».
Il quadro complessivo tracciato dal Report 2025 conferma una volta di più che, pur in presenza di progressi, permangono disuguaglianze strutturali. Le donne continuano a chiedere ambienti di lavoro più equi, modelli di leadership più accessibili e politiche aziendali che riconoscano il valore della diversità come leva di competitività e innovazione.
NEWS CORRELATE