Felicità in pensione, nuova leva di engagement e retention secondo WTW

Secondo la Western Europe Retirement Plan Survey 2025 di WTW, sempre più aziende prestano attenzione alla formazione dei dipendenti sulla costruzione consapevole di percorsi di carriera e di ritiro dal lavoro economicamente sostenibili

Incentivare i dipendenti a costruire oggi la pensione di domani è diventato un tassello chiave nelle strategie HR europee. Lo conferma la Western Europe Retirement Plan Survey 2025 di WTW: la priorità più citata dalle imprese è proprio stimolare il risparmio previdenziale (60%), seguita dal migliorare il benessere finanziario (55%) e dallo status economico al momento del ritiro (53%). Solo una minoranza (30%) mette al primo posto il contenimento dei costi dei benefit, segno che l’attenzione si sposta sempre più sulla valorizzazione dell’esperienza del dipendente lungo tutto l’arco della carriera.

L’indagine, che ha coinvolto 466 aziende in 10 Paesi e quasi 916 mila lavoratori, fotografa una traiettoria netta: piani pensionistici sempre più centrati sulle persone e un massiccio ricorso a tecnologia, automazione e outsourcing per semplificare amministrazione ed erogazione. La leva digitale non riguarda solo i processi: sei imprese su dieci vogliono comunicare meglio il valore dei benefit pensionistici, e il 55% investirà in strumenti digitali per accrescere la comprensione dei temi previdenziali. In altre parole, engagement e usabilità entrano a pieno titolo nel design dei piani.

Per Marta Vasa, Managing Director, Retirement Italy di WTW, la svolta è culturale prima che tecnica: a suo avviso, le aziende starebbero quindi «riformulando i piani in base alle esigenze dei dipendenti», puntando su guidance chiara e coinvolgimento diretto per migliorare le prospettive economiche a fine carriera e, insieme, rafforzare attrazione e retention dei talenti. A giudizio della Managing Director di WTW, si tratterebbe insomma di una sorta di nuovo patto tra impresa e persone, basato sulla pianificazione consapevole della carriera come percorso di empowerment, con la pensione vista non come traguardo amministrativo ma come esito di scelte informate lungo tutto il ciclo professionale.

Visto da questa prospettiva, permangono grosse distanze geografiche nel nostro Paese: secondo la ricerca, il 57,2% degli iscritti alla previdenza complementare risiederebbe al Nord, sopra la media nazionale, mentre nel Mezzogiorno la partecipazione sarebbe significativamente più bassa.

Allo stesso modo, grosse divergenze sono evidenti anche nei livelli di contribuzione: nel Nord le medie sfiorano i 3.500 euro, pari a circa il doppio di molte regioni meridionali. Segnali positivi però non mancano: nel 2024 la previdenza complementare ha registrato una crescita degli iscritti e risorse in gestione per 243 miliardi di euro, in aumento dell’8,5% rispetto al 2023. Resta la domanda su come ampliare la platea, tra campagne di informazione efficaci e possibili misure fiscali.

La ricerca mette poi in luce anche un altro dato sulle insicurezze nutrite tuttora da quasi un’azienda su due sulla loro capacità di garantire un reddito adeguato in pensione. Tra le sfide operative spiccano la gestione di costi e rischi (47%) e la necessità di ridurre il tempo impiegato per definire i piani (43%). Da qui il salto di qualità digitale: piattaforme intelligenti, contenuti personalizzati, simulazioni e data analytics per rendere semplice e ingaggiante ciò che per anni è stato percepito come burocratico. Per i talenti significa poter vedere, capire e decidere: monitorare l’effetto delle scelte contributive, ricevere suggerimenti mirati nelle diverse fasi della carriera, integrare gli obiettivi professionali con quelli di sicurezza finanziaria di lungo periodo.

In un mercato del lavoro sempre più competitivo, benefit previdenziali chiari, digitali e personalizzati diventano un vantaggio competitivo. L’azienda che aiuta le persone a pianificare la propria carriera anche in chiave previdenziale non offre solo un benefit: costruisce fiducia e consolida la propria employee value proposition. È qui che la tecnologia fa la differenza, dalla comunicazione – con linguaggio semplice, dashboard e simulazioni – alla semplificazione operativa, fino alla misurazione degli esiti in termini di partecipazione e adeguatezza. Una sintesi efficace della nuova rotta, che unisce benessere finanziario, retention e competitività.

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