Il futuro del lavoro secondo Michael Page al roadshow di AIDP

AI strutturata e consapevole, leadership autentica e trasparenza sono secondo Michael Page i tre pilastri del lavoro di qualità sui quali puntare per affrontare al meglio le sfide del futuro. Ne ha parlato l'ad Tommaso Mainini nella tappa milanese del roadshow di AIDP

Tommaso Mainini

AI strutturata e consapevole, leadership autentica e trasparenza. Sono questi i tre pilastri sui quali si costruisce il futuro del lavoro. Lo sostiene Michael Page, leader internazionale nella ricerca e selezione specializzata, protagonista di uno degli incontri del roadshow organizzato con AIDP, Associazione Italiana Direttori del Personale. Partita da Milano, l’iniziativa toccherà nelle prossime settimane anche le città di Roma e Padova. Scopo degli incontri, la condivisione da parte di manager, amministratori delegati ed HR delle proprie esperienze in fatto di leadership, talent engagement e retention e trasparenza, per affrontare al meglio le sfide della nostra epoca.

Portavoce della visione di Michael Page è l’ad Tommaso Mainini, che ha sottolineato: «Viviamo un periodo di grande trasformazione, nel quale le dinamiche economiche, tecnologiche e sociali si intrecciano dando vita a un contesto in continua evoluzione. Le aziende non possono sottrarsi a questa rivoluzione, ma devono impegnarsi per governarla. In questa fase, occorre moltissimo impegno per attrarre e trattenere i migliori talenti, garantire una crescita sostenibile e non perdere occasioni di business. Concentrarsi su questi tre elementi chiave non è più un’opzione, ma una priorità assoluta».

A sua volta, la vicepresidente di AIDP Lombardia e consigliera nazionale della stessa, Alessandra Scotti, ha rimarcato la presenza di un filo comune, ossia la necessità, avvertita da più parti, di maggiore «trasparenza, di una comunicazione chiara che sia alla base di una relazione di fiducia autentica tra persone e organizzazioni».

Il bisogno rilevato da Scotti è venuto fuori da una survey che ha coinvolto «più di 2.400 rispondenti in Italia», ha aggiunto la vicepresidente AIDP Lombardia, accolto e rilanciato durante l’incontro milanese, a riprova del messaggio alle organizzazioni sul fatto che «creare e stare nella relazione genuina e fiduciaria – pur faticosa – sarà la chiave di attraction e retention, sia nella gestione quotidiana sia, in particolare, nel governo dei temi più complessi», ha sottolineato ancora, concludendo: «Trasparenza significa anche capire cosa e come comunicare nei vari contesti per generare valore nella relazione: la chiarezza e la genuinità del racconto sono elementi fondamentali».

La prima tappa del roadshow di AIDP ha dedicato poi ampio spazio alla crescente centralità dell’intelligenza artificiale generativa, destinata a giocare un ruolo di primo piano. Secondo Michael Page, per garantirne un uso sicuro e trasparente, serviranno dunque sempre di più policy chiare su privacy, etica e governance, che dovranno essere comunicate con un linguaggio accessibile, integrandosi nei processi di onboarding e di formazione continua per tutte le risorse.

Pur restando fondamentale, la misurazione del successo dell’implementazione di un progetto di AI non potrà insomma limitarsi alla produttività: secondo la visione sposata dalla società di recruiting, serviranno invece metriche chiave, basate sul miglioramento dei modelli, sulla riduzione degli errori e sull’aumento del livello di soddisfazione, elementi indispensabili per promuovere una vera cultura data-driven.

Ultimo aspetto essenziale, la questione della leadership autentica, ossia improntata a coerenza, comunicazione precisa e dialogo aperto. Per Michael Page, in un’epoca di incertezza e rapidi cambiamenti come l’attuale, la vera forza di un’organizzazione risiede in altri termini nella qualità della sua leadership.

Di qui, tecniche come il coaching trasformazionale, l’ascolto attivo e la narrazione personale sono destinate a diventare sempre più essenziali per comunicare in modo autentico: per farsi ascoltare davvero, è fondamentale che ci sia coerenza tra parole e comportamenti e si costruisca uno scambio autentico.

I manager di oggi, aggiunge ancora Tommaso Mainini, dovranno mostrarsi aperti e creare spazi di dialogo, anche informali, nei quali le persone si sentano valorizzate e apprezzate: «Un buon leader, in questo momento, deve saper allineare la comunicazione interna e la cultura aziendale e deve essere in grado di gestire le aspettative delle persone. La leadership è una competenza trasversale che si può allenare e si basa sul concetto di responsabilità».

Ultimo punto non per importanza toccato dall’ad di Michael Page è la trasparenza retributiva, una questione che potrebbe essere davvero considerata la vera rivoluzione del mercato del lavoro dei prossimi anni. Perché sia accolta nel modo giusto, secondo Mainini occorre però un netto cambio di mentalità all’interno delle aziende. In particolare, la sfida principale sarà bilanciare trasparenza e sostenibilità organizzativa e condividere efficacemente le logiche retributive senza generare tensioni tra i componenti dei vari team.

«La trasparenza – conclude Tomaso Mainini – non può essere imposta o calata dall’alto, deve essere guidata da una profonda trasformazione culturale. Le aziende di successo, oggi, sono quelle che si stanno già impegnando per metterla al centro di ogni interazione e per creare un ambiente di lavoro meritocratico che premi davvero l’impegno delle persone. Non dimentichiamo, infatti, che il contratto più importante che un candidato sottoscrive con l’azienda non è quello che firma in fase di assunzione, ma quello che si basa sulla relazione e sui valori condivisi per crescere insieme».

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