
Dalla parte della GenZ: l’evento di Startup Geeks e Satispay sull’innovazione HR
Un terzo della forza lavoro nel 2030 sarà formato dalla GenZ: diventa sempre più necessario applicare nuove regole e dinamiche all’interno delle aziende per renderle attrattive e al passo con i tempi. Nato così l'evento curato dalle due aziende per favorire l'incontro tra i professionisti HR alle prese con la metamorfosi in atto nel mondo della formazione

Entro il 2030 sarà la GenZ a formare un terzo della popolazione aziendale. In vista di questo importante passaggio di testimone, Startup Geeks, il grande incubatore di startup online italiane fondato nel 2019 da Alessio Boceda e Giulia D’Amato, ha cominciato a portare le metodologie tipiche del suo dinamico mondo di riferimento all’interno delle corporation. E’ nato così l’evento dedicato all’innovazione HR con la partecipazione dell’esperto di risorse umane Giulio Beronia, creato dall’azienda nell’Head Quarter di Satispay, con un focus specifico sulla gestione del rapporto lavorativo con la generazione Z, ossia i giovani nati tra il 1995 e il 2004, sempre più attratta da contesti flessibili, autentici e ad alto impatto.
In merito ha detto Gabriele Casiraghi, Corporate Innovation Manager di Startup Geeks: «La generazione Z cerca ambienti dinamici e coerenti nei valori e le startup hanno molto da insegnare su questo fronte. Le aziende devono rinnovare la propria cultura interna per attrarre giovani talenti e si può partire proprio dalla metodologia che utilizzano le startup per validare i loro business».
A sua volta, Emilia Cancelli, Chief HR Officer di Satispay, ha raccontato come l’azienda abbia affrontato le sfide HR nella sua crescita da startup a scale-up. Dalla fase iniziale, in cui si puntava sull’adattabilità al multitasking e sulla resilienza, fino alla strutturazione di un team di Talent Acquisition e al potenziamento dell’employer branding, Satispay ha costruito un modello evolutivo incentrato sulle persone.
Durante l’incontro si è parlato anche del programma di onboarding strutturato dell’azienda che include bootcamp e un sistema di “buddy” per l’integrazione, oltre a un impegno attivo sul benessere psicologico e professionale delle risorse attraverso il piano “CareAbout”, che prevede ferie illimitate, flessibilità, benefit concreti e percorsi di crescita personalizzati.
Satispay ritiene centrale anche il tema della cultura aziendale, che viene alimentata da un manifesto dei valori co-costruito e da pratiche che ne riflettono la sostanza in ogni processo. Ad esserne coinvolti sono innanzitutto la selezione iniziale e la formazione manageriale. Essenziale anche il meccanismo delle performance review e la presenza di un sistema premiante che collega risultati individuali e di team all’incremento delle stock option dell’azienda.
Su quest’ultimo aspetto Emilia Cancelli, Chief HR Officer di Satispay, ha commentato: «Le stock option sono un potente strumento che consente di allineare perfettamente gli interessi delle nostre oltre 700 persone con quelli dell’azienda. Un approccio che da un lato favorisce la loro crescita economica e, dall’altro, aumenta enormemente il senso di appartenenza e di responsabilità individuale rispetto all’ambizioso progetto che stiamo portando avanti».
In Satispay si punta insomma su una «Ownership Culture», fondata su elementi chiave come estrema flessibilità e permessi illimitati, ha aggiunto Cancelli, che ha sottolineato come a risultati del genere si sia giunti grazie alla condivisione del senso di responsabilità e sulla voglia di fare la differenza, che porterà i collaboratori dell’azienda non a «lavorare meno ma semplicemente a farlo meglio rispettando anche la propria sfera personale».
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