UNI/PdR 125:2022, la realtà supera il PNRR di dieci volte

Con oltre 8.000 imprese coinvolte - dieci volte gli obiettivi previsti -, l’Osservatorio Winning Women Institute fotografa la diffusione della certificazione UNI/PdR 125:2022 in Italia. Tra opportunità, squilibri territoriali e vantaggi competitivi, i dati aggiornati mostrano una trasformazione in corso

È stato presentato a Milano l’Osservatorio Winning Women Institute, un’iniziativa pensata per monitorare la diffusione e l’impatto della certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere. La prima uscita pubblica dell’Osservatorio ha coinciso con la pubblicazione di un report realizzato con il supporto di ForTeam, che offre una panoramica dettagliata sulle aziende italiane che hanno ottenuto la certificazione.

Secondo i dati aggiornati al primo trimestre 2025, le imprese certificate sono 8.110, per un totale di 27.846 unità locali e circa due milioni di lavoratori coinvolti. Sono dati dieci volte superiori al target del PNRR. Il fatturato complessivamente generato da queste aziende supera i 209 miliardi di euro. Il documento posiziona la certificazione sulla parità tra le quattro più diffuse in Italia, dopo qualità, ambiente, salute e sicurezza (fonte: Accredia, Relazione annuale 2024).

«La nascita dell’Osservatorio segna una tappa fondamentale del nostro percorso iniziato 8 anni fa con l’ambizione di contribuire a promuovere una cultura aziendale basata sull’equità e sulla valorizzazione del talento, indipendentemente dal genere» ha dichiarato Paola Corna Pellegrini, Presidente di Winning Women Institute.

La crescita è stata tangibilmente rapida. Dal lancio nel luglio 2022 al marzo 2025, le unità locali certificate sono passate da zero a quasi 28.000. Le grandi imprese rappresentano il 15%, le medie il 32%, le piccole il 38% e le micro il restante 15%.
Sul piano territoriale, la Lombardia guida per numero assoluto di imprese certificate (1.622), seguita da Lazio (1.445) e Campania (846). In rapporto al numero di imprese attive, i territori con maggiore densità di certificazioni sono Roma (36,6 ogni 10.000 imprese), Bari (28,5) e Milano (27,4).
Il settore delle costruzioni è quello con il maggior numero di certificazioni (quasi il 23% del totale), complice anche l’influenza degli appalti pubblici e la concentrazione dei riconoscimenti nell’ultimo trimestre di ogni anno.

«I dati confermano che le imprese certificate italiane rappresentano oltre due milioni di lavoratori e generano più di 209 miliardi di euro di fatturato» ha commentato Marco Caresia, CEO di ForTeam e curatore del report.

Durante l’evento, sono state premiate tre aziende che si sono distinte per l’impegno concreto nella promozione della parità: Georg Fischer, Numia S.p.A. e Straumann Group.

Nel suo intervento conclusivo, Corna Pellegrini ha sottolineato il valore strategico della certificazione: «In soli tre anni, la certificazione UNI/PdR 125:2022 si è affermata tra le più diffuse in Italia, trasformando la parità di genere in un vero vantaggio competitivo e confermandosi così un modello all’avanguardia nella promozione di inclusione e parità di genere quali pilastri per uno sviluppo sociale ed economico duraturo e sostenibile e per un futuro migliore per tutti, donne e uomini».

L’Osservatorio si propone ora come uno strumento stabile per accompagnare istituzioni e aziende nella lettura dei dati, nella valutazione dell’impatto e nella costruzione di percorsi sempre più orientati all’equità. «Vogliamo continuare ad offrire alle imprese e alle istituzioni strumenti concreti e una fotografia oggettiva del progresso compiuto, anche attraverso studi, ricerche e analisi. È dunque essenziale non perdere l’opportunità di consolidare e valorizzare questo successo, in cui l’Italia si è dimostrata all’avanguardia, grazie a un approccio unico, rigoroso e misurabile», ha concluso.

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