Pennelli Cinghiale diventa Società Benefit: più responsabilità verso persone e ambiente

La storica azienda mantovana rafforza il proprio impegno verso il benessere delle persone, la parità di genere e lo sviluppo sostenibile del territorio. Una trasformazione formale che certifica una pratica già consolidata: coniugare crescita economica e responsabilità sociale

Pennelli Cinghiale, marchio fondato nel 1945 a Cicognara (MN), formalizza un cambiamento che nei fatti esiste da tempo. Diventa Società Benefit, scegliendo di integrare nella propria attività obiettivi di utilità sociale e ambientale. Una decisione che conferma l’orientamento dell’azienda a mettere le persone e il territorio al centro, non come principio astratto, ma come linea guida concreta.

Eleonora Calavalle

«Ai tempi di mio nonno, le società come la nostra erano benefit per definizione: siamo stati per queste terre un approdo professionale importante per uomini e donne e una “banca” con cui fare un mutuo per acquistare o costruire la prima casa o aiutare per accompagnare nello studio i figli dei nostri operai. Una società benefit ante litteram, come raccontano le testimonianze dei nostri dipendenti – raccolte in video preziosi disponibili sul nostro canale YouTube e nel nostro Museo», racconta Eleonora Calavalle, CEO dell’azienda.

Questa visione si riflette nella struttura dell’organizzazione e nelle scelte concrete. Il 70% dei dipendenti è composto da donne, e la governance è interamente femminile. Oltre ai buoni pasto, un intervento significativo ha riguardato l’orario di lavoro, ripensato su un’unica fascia 8:00–16:00. Una misura adottata in fabbrica per favorire l’equilibrio tra vita privata e lavoro.
Le politiche di welfare aziendale non si limitano alla flessibilità oraria. Fra gli obiettivi principali c’è la volontà di promuovere crescita professionale, inclusione e benessere, in un contesto in cui la diversità viene riconosciuta come valore.

L’attenzione al territorio è parte integrante di questa impostazione. L’azienda lavora con circa 120 realtà locali – tra fornitori e società di servizi – tutte nel raggio di 15 km dalla sede. La collaborazione con organizzazioni no profit e istituzioni – si legge nella nota stampa – proseguirà, in una logica di rete e di impatto condiviso. «Ed è così che da sempre operiamo: facendo rete nel nostro distretto, mettendo a fattor comune le nostre intuizioni e redistribuendo quella ricchezza, anche valoriale, che da sempre generiamo», aggiunge Calavalle.

L’impegno si estende anche all’ambiente. Tra le iniziative recenti, l’adozione di un nuovo impianto fotovoltaico e lo sviluppo di prodotti a basso impatto ambientale. Il museo aziendale, aperto tre anni fa, resta un luogo attivo, dove la storia produttiva si confronta con l’innovazione e la cultura d’impresa si apre al pubblico.
«Ogni nostra azione è pensata per ridurre l’impatto ambientale e promuovere una responsabilità sociale che fa bene all’ambiente e alle persone. Diventare Società Benefit ci spinge ad avere ancora più attenzione verso tutti gli stakeholder e ci consente di formalizzare questi valori, certificandoli, e di rafforzare ulteriormente la nostra visione di modello d’impresa innovativo e sostenibile», conclude Calavalle.

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