Insurance Together, il settore assicurativo fa squadra per l’inclusione

Dal campo del padel al palco del teatro di Fabbrica di Lampadine: il 10 e il 17 giugno si accendono i riflettori su Insurance Together, il nuovo evento di Insurzine, la testata giornalistica di Oltre La Media Group, nato proprio con l'obiettivo di immergersi nel presente e nel futuro del settore assicurativo, sempre più attento alle esigenze di maggiore inclusione provenienti dalla società civile.

Dal campo del padel al palco del teatro di Fabbrica di Lampadine: il 10 e il 17 giugno si accendono i riflettori su Insurance Together, il nuovo evento di Insurzine, la testata giornalistica di Oltre La Media Group, nato proprio con l’obiettivo di immergersi nel presente e nel futuro del settore assicurativo, sempre più attento alle esigenze di maggiore inclusione provenienti dalla società civile.

A spiegarne le finalità è il direttore responsabile, Andrea Turco, con queste parole: «Sin dalla loro nascita, le assicurazioni svolgono un mandato ben preciso: rafforzare la protezione delle persone a beneficio della comunità. Risulta quindi naturale trovare nel comparto l’alfiere migliore per promuovere le tematiche D&I».

L’iniziativa Insurance Together nasce quindi proprio per «sostenere e dar voce alle iniziative e ai programmi messi in campo dalle società assicurative per valorizzare le diversità e costruire un contesto lavorativo e sociale per tutti», ha aggiunto il giornalista.

A sua volta, il founder e amministratore delegato di Oltre La Media Group, Giampaolo Rossi, ha sottolineato come i valori D&I siano uno dei pilastri della realtà editoriale e ha invitato a non avere paura delle diversità. A suo giudizio, è al contrario opportuno «favorirle per attuare un vero cambiamento trasformativo. In questo contesto, Insurance Together vuole essere parte attiva di questo rinnovamento culturale. Siamo felici di aver coinvolto importanti realtà assicurative che hanno sposato i valori della nostra iniziativa. Perché come dice un famoso proverbio: da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano».

Il pensiero dell’editore sarebbe confermato dallo stesso panorama assicurativo, nel quale è diventata sempre più visibile la spinta verso politiche più inclusive e attente alla diversità. Storicamente caratterizzato da modelli organizzativi tradizionali, il settore sta infatti affrontando un cambiamento culturale che coinvolge l’intera struttura aziendale, dalle assunzioni ai vertici decisionali, al momento supportato però da numeri ancora piccoli.

In particolare, le donne rappresentano in Italia oltre la metà della forza lavoro nelle compagnie assicurative, un dato che potrebbe far pensare a una parità raggiunta (dati Ania). Tuttavia, la situazione cambia drasticamente quando si osservano i ruoli apicali: solo circa un quarto delle posizioni dirigenziali è occupato da donne. Una discontinuità che segnala quanto sia ancora difficile, anche in un settore altamente professionalizzato, superare la barriera del soffitto di cristallo.

Allargando lo sguardo al resto dell’Europa, la media si assesta su valori simili, con una presenza femminile nei consigli di amministrazione che fatica a superare il 30%, nonostante le recenti normative comunitarie a favore dell’equilibrio di genere.

Un altro elemento critico è il tema generazionale. Il comparto assicurativo italiano presenta una forza lavoro mediamente senior, con un’età media di circa 47 anni. Se da un lato ciò riflette la stabilità di un settore che valorizza esperienza e continuità, dall’altro evidenzia la difficoltà nell’attrarre le nuove generazioni. Le iniziative per coinvolgere i giovani esistono, ma la percentuale degli under 30 resta ancora marginale. In questo contesto, stanno prendendo piede programmi interni di reverse mentoring e formazione ibrida, utili a colmare il divario generazionale e favorire un passaggio di competenze più fluido.

Sul fronte dell’inclusione delle persone con disabilità, il quadro è in chiaroscuro. In molte realtà aziendali la presenza è legata a obblighi normativi più che a politiche proattive. Nonostante ciò, si sta assistendo a un cambio di passo: cresce l’attenzione verso l’accessibilità, sia negli spazi fisici che nei processi digitali, e si diffonde una nuova sensibilità nella formazione dei manager, chiamati a gestire team sempre più eterogenei anche sul piano delle abilità.

Alcuni segnali positivi arrivano dall’introduzione di pratiche di linguaggio inclusivo e dalla creazione di gruppi interni dedicati alla valorizzazione delle differenze, ma si tratta ancora di esperienze circoscritte.

Un impulso significativo a questo cambiamento arriva oggi anche dalle autorità regolatorie, che chiedono alle imprese di integrare i temi della diversità e dell’inclusione nei propri piani strategici, non solo come elemento di responsabilità sociale, ma anche come fattore di mitigazione del rischio reputazionale. E non è un caso se alcune ricerche internazionali confermano che le aziende più inclusive siano anche quelle che performano meglio in termini economici e di capacità innovativa.

La strada da percorrere è insomma ancora lunga, di qui la scelta di lanciare il progetto Insurance Together, rivolto ai principali player della industry impegnati nella costruzione di un contesto lavorativo e sociale per tutti. Un’occasione per raccogliere le esperienze, le storie e le varie sensibilità, mescolando in un unico colore sport e impegno sociale.

La prima delle due giornate (10 giugno) si svolgerà al Padel Club Tolcinasco, scenario di un avvincente torneo del popolare sport, al termine del quale Insurzine destinerà 15mila alle associazioni che si battono ogni giorno per l’inclusione, individuate dalle società vincitrici del torneo.

La mattina del 17 si terrà invece in Fabbrica di Lampadine un talk di approfondimento sulle tematiche D&I nel settore assicurativo. Le realtà che parteciperanno all’iniziativa sono Allianz Partners, Bsi, Edge Group, Dual, Facile.it, Helvetia, Mawdy Services, Revo, Spb Italia e Vitanuova. I partner tecnici sono Johannes e Cascina Bellaria.

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