Sostenibilità e 4 Day Week: l’unione (vera) trasforma il futuro delle organizzazioni

Nel suo nuovo articolo il contributor Franco Zullo si sofferma sugli effetti positivi prodotti dalla combinazione strategica di sostenibilità e 4 Day Week - Smart Week sulla crescita culturale delle organizzazioni. Ma occhio allo "smartworking-washing"

di Franco Zullo*

In uno scenario aziendale sempre più complesso e interconnesso, sostenibilità e 4 Day Week rappresentano ormai scelte concrete per molte organizzazioni, consapevoli e lungimiranti, che vogliono guidare il cambiamento. Ma attenzione: non sono traguardi da esibire in bilancio o nei post social. Sono leve strategiche, ossia strumenti trasformativi capaci di generare valore autentico, sistemico e duraturo per l’impresa e per tutti i suoi stakeholder.

Dico questo perché, al contrario, sono ancora molte le organizzazioni che negli ultimi anni si sono affrettate a ad adottare etichette come “green” o “smart working” per rispondere alla pressione sociale, normativa e competitiva. Ma proprio come esiste il #greenwashing, anche il fenomeno del #4dayweekwashing – ovvero la riduzione nominale dell’orario senza un vero ripensamento organizzativo – rischia di svuotare di significato queste pratiche, trasformandole in strumenti di marketing anziché in azioni di impatto sistemico.

La chiave per evitare questa deriva è l’integrazione autentica: sostenibilità e 4 Day Week devono essere strumenti coerenti con un pensiero integrato d’impresa, capaci quindi di riflettere una cultura organizzativa evoluta e centrata sulla “peopleship”, cioè una leadership partecipativa, generativa, trasformativa e orientata alle persone.

A mio avviso, insomma il cosiddetto “pensiero integrato” non è una tecnica, ma un mindset o, per meglio dire, una sorta di bussola per orientarsi nel caos. È dunque una modalità di vedere e governare la complessità, orientando le decisioni aziendali in modo olistico. È ciò che permette al management di portare ordine nel disordine, e poi di gestire l’incertezza con visione sistemica, coinvolgendo l’intera organizzazione in un processo decisionale condiviso e responsabile.

L’unione di sostenibilità e 4DayWeek rappresenta una vera e propria visione d’insieme originale, che si traduce in impatti reali e misurabili. Combinati insieme, i due elementi permettono di mettere a terra strategie e modelli di business più agili, rigenerativi e orientati al lungo termine, poi una governance inclusiva e una cultura aziendale in cui ogni persona si sente parte attiva e significativa del percorso.

Il modello della 4 Day Week – Smart Week è in definitiva molto più di un benefit.
La settimana lavorativa ad orari ridotti riesce infatti non solo per aumentare la produttività o il benessere. Si tratta invece di una scelta strategica che, se implementata in modo integrato, può diventare un catalizzatore di innovazione organizzativa.

A trarne giovamento saranno in particolare il work-life balance e l’engagement. Adottando questo tipo di modello, l’azienda sarà obbligata a ripensare priorità, flussi e processi. Così facendo, si favorisce una cultura della fiducia, della responsabilità e dell’efficienza sostenibile.
Soprattutto, la 4 Day Week -Smart Week è una dichiarazione di fiducia nella capacità delle persone di autogestirsi, di creare valore in modo più intelligente e meno estrattivo.

Allo stesso modo, la sostenibilità non può più essere affrontata come adempimento normativo o come iniziativa CSR, bensì deve diventare parte integrante della strategia aziendale, con impatti reali su tutta la catena del valore. Ad esserne coinvolti saranno in altri termini innovazione di prodotto e servizio, orientata al ciclo di vita, poi le relazioni con fornitori e partner gestite in maniera etica. Da citare anche gli effetti positivi sull’impatto sociale che diventerà misurabile grazie all’adozione di modelli di business di tipo rigenerativo, non semplicemente meno dannosi.

Combinando sostenibilità e 4 Day Week grazie all’adozione del “pensiero integrato”, possiamo insomma abilitare le seguenti attitudini:
– l’intelligenza collettiva, utile per costruire strategie partecipate e solide;
– un nuovo senso di coinvolgimento trasversale, dove “ogni persona conta”;
– una relazione attiva con gli stakeholder, sia a monte che a valle della catena del valore;
– un impatto trasformativo sul valore economico, sociale e ambientale nel lungo termine.

Ripeto: non sto parlando di mode aziendali, ma di un salto culturale. Un’evoluzione verso un’impresa capace di leggere la complessità non come un problema, ma come un campo fertile per creare valore condiviso.

Per compiere davvero questo salto, serve il coraggio di ripensare i modelli, di investire nella cultura, di praticare davvero la responsabilità. Serve leadership, sì, ma soprattutto “peopleship”.
E allora, la 4 Day Week e la sostenibilità non saranno più traguardi da ostentare, ma strumenti vivi per costruire un’organizzazione sana, generativa e connessa col futuro.

*Chi è l’autore
Strategic Advisor per CEO, HR e Team Leader, da oltre 20 anni Franco Zullo supporta le organizzazioni nel ripensare i modelli di lavoro e di business per migliorare performance, produttività, benessere e impatto. È autore e speaker internazionale su temi legati al futuro del lavoro, alla strategia della performance e alla trasformazione sistemica delle imprese. Il suo approccio combina visione strategica, pensiero sistemico e innovazione centrata sulle Persone. Appassionato di vela, cibo & vino, musica, viaggi e delle persone diverse da lui che incontra lungo il cammino.

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