Microsoft taglia seimila posti di lavoro per ridurre i costi e focalizzarsi sull’IA

La Big Tech annuncia una ristrutturazione che coinvolge circa il 3% del personale globale. Non si tratta di una misura legata alla performance, ma a una strategia di ottimizzazione e riallocazione delle risorse verso le tecnologie emergenti

Microsoft ha annunciato un nuovo piano di riduzione del personale che coinvolgerà circa 6.000 dipendenti, pari a circa il 3% della forza lavoro globale. A giugno 2024, l’organico dell’azienda contava 228.000 dipendenti, di cui il 55% negli Stati Uniti.
Si tratta del secondo taglio più eclatante nella storia della società statunitense, dopo quello del 2023, quando vennero licenziate 10.000 persone in seguito alla fase di ridimensionamento post-pandemico.
Secondo quanto dichiarato da un portavoce a CNBC, la decisione non è collegata alle prestazioni individuali, ma rientra in una più ampia strategia aziendale di contenimento dei costi e di investimento mirato sull’intelligenza artificiale.
I licenziamenti, comunicati ai dipendenti a partire da martedì 13 maggio, coinvolgeranno tutti i livelli e aree geografiche, con un’attenzione particolare alla riduzione del numero di manager.

«Continuiamo a implementare i cambiamenti organizzativi necessari per posizionare al meglio l’azienda e raggiungere il successo in un mercato dinamico» ha affermato il portavoce.

L’annuncio arriva in un momento in cui Microsoft ha registrato risultati superiori alle attese. Nel primo trimestre del 2025 l’azienda ha, infatti, riportato un utile netto di 25,8 miliardi di dollari, con previsioni positive anche per i mesi successivi.
Il direttore finanziario Amy Hood, in una conferenza stampa dello scorso aprile, aveva anticipato una strategia orientata a una maggiore efficienza: «Ci siamo concentrati sulla creazione di team ad alte prestazioni e sull’aumento dell’efficienza operativa riducendo i livelli aziendali e puntando su un minor numero di manager».
Aveva inoltre evidenziato che, a marzo, l’organico risultava in crescita del 2% rispetto all’anno precedente, ma in lieve calo rispetto alla fine del 2023.

Già a gennaio 2024, l’azienda aveva avviato una prima tornata di licenziamenti su base selettiva. In quella fase, l’amministratore delegato Satya Nadella aveva prefigurato interventi più ampi legati all’evoluzione del modello commerciale, in particolare nell’ambito del cloud computing con Azure: «Come si modificano davvero gli incentivi e il go-to-market? In un periodo di cambiamenti di piattaforma, è necessario assicurarsi di adattarsi anche ai nuovi design win, evitando di continuare a fare le cose fatte nella generazione precedente».

La riduzione del personale Microsoft si inserisce in una fase di riposizionamento strategico, con l’obiettivo di rafforzare la competitività dell’azienda nei segmenti emergenti dell’intelligenza artificiale e dei servizi cloud, senza incidere negativamente sulle prestazioni operative a breve termine.

Il contesto resta però segnato da un doppio movimento: crescita dei ricavi da un lato, razionalizzazione interna dall’altro. Una dinamica che riflette l’evoluzione del settore tecnologico, sempre più orientato verso l’efficienza strutturale e l’adattamento rapido a nuovi modelli di business.

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