
“Best Workplaces for Women”, otto su dieci danno un sì alle aziende in cui lavorano
Diffusi i dati della ricerca di Great Place To Work sull'opinione di quasi 40 mila donne che lavorano in aziende di grandi, medie e piccole dimensioni. «Creare un eccellente ambiente di lavoro significa costruire un'esperienza di valore per tutte e tutti, a prescindere da genere, età e ruolo», ha dichiarato Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia
Sono più di 8 su 10 (85%) le donne nei Best Workplaces italiani che dichiarano di avere un elevato livello di fiducia nei confronti dell’organizzazione per cui lavorano. Ciò ha degli effetti diretti e positivi sia sulla retention aziendale e sulla grande propensione delle impiegate nel raccomandare il proprio ambiente di lavoro ad altri. Sono questi alcuni dei dati più interessanti che emergono dall’edizione 2025 del ranking Best Workplaces for Women, la classifica stilata da Great Place to Work Italia delle 20 migliori aziende per cui lavorare in Italia secondo le opinioni delle donne. Coinvolte quasi 40 mila signore appartenenti ad aziende italiane suddivise sulla base del diverso numero di dipendenti (da oltre mille fino al numero di addetti 50 – 149).

Tra gli indicatori principali presi in considerazione per stilare il ranking c’è il Trust Index, l’indice che misura la fiducia e il grado di engagement dei collaboratori e delle collaboratrici nei confronti dell’organizzazione, il quale risulta essere pari all’85% tra le donne impiegate in uno dei 20 “best workplaces”, con una differenza del +8% (77%) nel confronto con il dato fatto registrare tra le aziende certificate Great Place to Work ma non presenti in classifica e addirittura del +34% (51%) rispetto alle organizzazioni non certificate.
Forte è anche tra i Best Workplaces for Women 2025 il senso di appartenenza, con una differenza di ben 46 punti percentuali (40%) nel confronto con le aziende non certificate. L’87% delle donne delle aziende Best Workplaces for Women 2025 ritiene eccellente il proprio luogo di lavoro con una differenza del 43% nel confronto con le realtà non certificate (44%).

«Il ranking Best Workplaces for Women 2025 mette in chiaro un persistente problema di meritocrazia legato al genere – spiega Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia – Un dato su tutti: nelle 20 organizzazioni in classifica, il 48% del management è di genere femminile, quasi il triplo della media nazionale (17%). Segno che quando le opportunità di crescita sono presenti, diffuse e accessibili a tutti, la soddisfazione di collaboratori e collaboratrici aumenta di conseguenza. Creare un eccellente ambiente di lavoro – conclude Bedusa – significa proprio questo: costruire un’esperienza di valore per tutte e tutti, a prescindere da genere, età e ruolo».
Ma quali sono le 20 migliori aziende per cui lavorare in Italia secondo le donne? Al primo posto troviamo TP, realtà attiva nel settore telecomunicazioni e leader mondiale nell’offerta dei servizi di supporto alla clientela, che precede S.C. Johnson, organizzazione attiva nella produzione di prodotti per la pulizia e la conservazione della casa, per la cura dell’aria, per il controllo dei parassiti e per la cura delle scarpe, oltre che di prodotti professionali, e Biogen che è attiva nel settore delle biotecnologie.
Guardando al numero dei collaboratori, la classifica rivela la presenza di un 40% di best workplaces tra le aziende aventi tra 50 e 149 addetti. Questo dato è particolarmente rilevante perché evidenzia come le buone politiche a favore della parità di genere stiano progressivamente permeando la cultura aziendale anche delle realtà organizzative più piccole, le quali tradizionalmente faticavano di più a competere con le multinazionali.
Lo studio analizza poi diversi aspetti con riferimento alla condizione femminile in azienda come, ad esempio, l’incoraggiamento a trovare un equilibrio fra lavoro e vita privata, comparandoli con il parere espresso dai colleghi uomini.
Da qui emerge come l’82% delle donne impiegate nei Best Workplaces for Women 2025 dichiara che la propria organizzazione è in grado d’incoraggiare la ricerca di un corretto worklife balance, la stessa percentuale vale per gli uomini con una differenza del +43% nel confronto con le realtà non certificate come Great Place to Work.
Un altro aspetto importante secondo le donne riguarda l’importanza di avere degli ambienti sani da un punto di vista psicologico e qui le aziende “best” (80%) hanno un vantaggio di ben 45 punti percentuali nel confronto con le organizzazioni non certificate. Un divario ancora più ampio tra i Best Workplaces for Women (87%) e le realtà non certificate (39%), pari a ben 48 punti percentuali, riguarda l’attenzione delle persone nei confronti dei colleghi di lavoro.
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