Benessere lavorativo, in scena a Gubbio il forum di Richmond Italia

Dal 25 al 27 giugno si terrà a Gubbio il Salone 100% Made in Italy promosso dalla società guidata da Claudio Honegger. Speaker d'eccezione l'atleta Bebe Vio

In un mondo del lavoro sempre più esigente e competitivo, i benefit sono diventati un pilastro imprescindibile per attrarre, motivare e trattenere i talenti. Resta tuttavia un gap significativo tra ciò che le aziende offrono e ciò che i dipendenti chiedono. Da questa consapevolezza nasce il Richmond Welfare & wellbeing forum, il primo evento del genere in Italia dedicato al benessere aziendale, che sbarca a Gubbio dal 25 al 27 giugno. A promuoverlo, è Richmond Italia, che ha voluto dare vita ad uno spazio di confronto tra imprese, esperti e professionisti del settore, nel quale condividere esperienze e buone pratiche, per tracciare soprattutto nuove direzioni.

Claudio Honegger

Rivolta ai professioni del settore HR e le figure aziendali impegnate in ambito welfare, salute e inclusione, l’edizione 2025 ha come speaker d’eccezione la celebre atleta Bebe Vio, che nelle sue recenti interviste ha più volte sottolineato il valore del benessere anche nel contesto lavorativo; un ambito che, nel suo caso, coincide con quello sportivo.

Il compito di spiegare il valore complessivo del progetto è di Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia: «Non esiste un mondo davvero sostenibile senza la cura dell’individuo. Non può esserci crescita economica se non mettiamo al centro il desiderio, sempre più diffuso, di un corretto worklife balance. Oggi vediamo un terreno comune che unisce molte realtà, anche tra le piccole e medie imprese: la volontà di costruire ambienti di lavoro più sani, inclusivi e attrattivi. Il filo rosso che lega queste esperienze si chiama benessere».

Nuove direzioni dunque, auspicabili anche per il mercato italiano dal momento che anche l’ultimo Rapporto Eudaimon Censis intitolato “Lavoro, aziende e benessere dei lavoratori: un’epoca nuova” rende evidente quanto il supporto per la salute mentale e le opzioni di lavoro flessibile siano centrali nelle aspettative della forza lavoro, e non più valori secondari.

Secondo la ricerca, anche nel nostro Paese sono emerse tra i lavoratori italiani priorità che si allineano a quelle espresse globalmente. In particolare, più dell’80% dei connazionali intervistati ritiene che lo Stato e le istituzioni dovrebbero impegnarsi maggiormente per promuovere il benessere psico-fisico delle persone.

Parallelamente, sarebbe in crescita la richiesta di un supporto concreto anche da parte delle aziende, segno che il tema del welfare aziendale sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel miglioramento della qualità della vita lavorativa.

A confermarlo, il Rapporto Censis-Eudaimon parla di un 88,9% dei lavoratori italiani che conosce il concetto di welfare aziendale e di quasi la stessa percentuale di chi tra loro vorrebbe che venisse introdotto o potenziato nella propria realtà lavorativa.

Tra i benefit più richiesti spiccano quelli in cui si presta attenzione al benessere fisico e mentale. Circa il 40% è invece la fetta di intervistati che ritiene una necessità la presenza di un welfare coach, ossia un consulente in grado di fungere da guida per orientarsi nella scelta di servizi e altre indicazioni su sanità, assistenza a non autosufficienti, previdenza sociale e assicurazioni.

«Le dinamiche del lavoro stanno cambiando rapidamente: se da un lato le aziende sono chiamate e trattenere e motivare i talenti in un mercato sempre più competitivo, dall’altro i lavoratori cercano ambienti che valorizzino il benessere, la flessibilità e l’equilibrio tra vita privata e professionale», conclude Honegger, che ribadisce come il salone Welfare & wellbeing creato dalla sua azienda sia una preziosa occasione per conoscere da vicino strumenti concreti di welfare e per orientarsi meglio sul futuro del benessere al lavoro e fuori.

SEGUI LA DIRETTA DI: