Il diritto di brillare è di tutti: in scena a Milano la sfilata inclusiva di The Wom

Organizzato con il patrocinio del Comune di Milano e della Camera nazionale della moda italiana, The WOMderful Inclusive Fashion Show di Benedetta De Luca ha visto sfilare quindici modelle speciali, accomunate tutte dall'impegno nella promozione di una società rispettosa delle unicità di ognuno di noi.

Tutti noi abbiamo il diritto, e forse anche il dovere, di brillare. Ha usato proprio queste parole Alessia Cappello, l’assessora allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro del Comune di Milano, presente ieri al Luiss Hub per “The WOMderful Inclusive Fashion Show by Benedetta De Luca”, la prima sfilata che ha unito moda e inclusione in un evento dedicato alla valorizzazione e alla celebrazione di tutte le unicità del mondo femminile.

Organizzata nell’ambito della Milano Fashion Week, con il patrocinio del Comune di Milano e della Camera Nazionale della Moda italiana, l’iniziativa è stata ideata da Benedetta De Luca, Gender & Inclusion editor di The Wom, oltre che Disability Advocate e portavoce di temi legati all’inclusione. Proprio a Benedetta è toccato spiegare perché ha deciso di disegnare, e poi mostrare al pubblico, una collezione di abiti studiata appositamente per le donne che hanno qualche forma di disabilità.

«Questo evento vuole essere un passo avanti verso un futuro in cui nessuno debba più sentirsi invisibile», ha commentato l’editor-stilista, che ha sottolineato anche quanto sia fondamentale «non ritenerci mai fuori posto», bensì avere il diritto di «sentirsi visto, riconosciuto e valorizzato, senza condizioni e senza dover rientrare in schemi predefiniti». Di qui i suoi ringraziamenti al Comune di Milano e alla Camera Nazionale della Moda italiana «che hanno creduto in un progetto in grado di comunicare e divulgare un messaggio di inclusione e di sensibilità, temi a noi molto cari e che io vivo anche in prima persona».

A sua volta, il Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa, ha ricordato l’impegno speso dall’associazione nel sostenere «numerosi progetti e eventi che hanno come obiettivo rendere il sistema moda più inclusivo». Già dal 2019 è stato da loro adottato un manifesto specifico sulla D&I contenente linee guida per il settore. Capasa non poteva perciò che aggiungere anche i suoi ringraziamenti a Benedetta De Luca e a tutta The Wom, che proprio in questi giorni compie tre anni di attività.

Il post sfilata è stato animato da un incontro incentrato sulla capacità della moda di illuminare ogni unicità, moderato dalla Culture Editor di The Wom, Valentina Lonati, con da Daniela Cerrato, Marketing Director di Mondadori Media, la casa editrice del magazine, e poi Francesca Bonetti, Assistant Professor HEC Montreal focusing on innovation culture and markets, Giulio Marrucci, Marketing & Trade Marketing Lead Unilever Personal Care, l’assessora Alessia Cappello e la stessa Benedetta De Luca.

Il clou della manifestazione è stato naturalmente proprio la sfilata, resa davvero speciale dalle quindici modelle che hanno attraverso con palpabile, commovente emozione, la passerella.

Provenienti da tutta Italia, le donne che hanno indossato gli abiti di Benedetta De Luca hanno infatti percorsi e caratteristiche differenti, tutte accomunate dal loro impegno per l’affermazione di una società davvero rispettosa di ciascuno di noi, oltre ogni stereotipo.

In particolare, Giulia D’Aloia, content creator e studentessa di Varese, racconta il mondo femminile
attraverso video che valorizzano le donne di oggi e di ieri, ricordando figure che hanno fatto la storia.

Elisabetta Rossi è invece una modella vicentina camaleontica ed esuberante, nata con una sordità, che
esprime la sua personalità con carisma e naturalezza dimostrando così che la comunicazione va oltre le parole.

La modella Anna Fusco è anche una cantante, attrice, artista, coach e porta sul palco la fusione tra arte e innovazione, indossando con naturalezza e fierezza un braccio robotico che diventa parte della sua unicità.

Valeria Scommegna è una giovane donna di origine pugliese, che ha raggiunto il suo sogno di diventare insegnante, portando ogni giorno ai suoi studenti il valore dell’inclusione.

Gaya Cuppone, lavora nel settore della moda come content creator e modella, portando avanti con
stile e consapevolezza il dialogo sulle malattie invisibili.

Margherita Tercon, riminese, è ideatrice con il fratello e il compagno di un progetto artistico composto di sketch, spettacoli e video incentrato sul racconto dell’autismo.

Giulia Ludovica Scarpato, laureata in filosofia e comunicazione, fotomodella napoletana, ama scoprire il mondo e, come dice sempre: «La mia carrozzina non è un limite, ma il mezzo che mi permette di vivere le mie passioni e viaggiare».

Anna Maisetti, 37 anni, content creator e modella body positive, ha creato la più grande community internazionale sul linfedema. Con stile e ironia, unisce informazione e moda, promuovendo consapevolezza e autoaccettazione.

Christine Puglisi è una delle voci più influenti nel panorama dell’attivismo per la body positivity e contro ogni forma di bullismo e discriminazione. Il suo motto è “La modaèpertutti”.

Jessica Senesi è invece content creator, attrice e attivista online e offline e racconta con orgoglio e
autenticità il suo percorso di autodeterminazione e di transizione.

Aida Diouf Mbengue ha un background che unisce il Senegal e l’Italia ed è una content creator e attivista che celebra l’inclusione e la bellezza della diversità culturale.

Rita Rinaldi, studentessa pugliese al terzo anno di Scienze Motorie all’Università di Ferrara, è appassionata di sport e movimento come strumenti di espressione e forza personale.

Lucia Della Ratta, economista, è una modella albina che incarna un fascino etereo e una bellezza luminosa, simbolo di grazia ed eleganza.

Vincenza Di Noia, studentessa pugliese di design della moda, coltiva una forte passione per il fashion, con un’attenzione speciale alla moda adattiva, avendo una disabilità che le fa vivere in prima persona questa esigenza.

E poi c’era ovviamente Benedetta De Luca, ispiratrice dell’evento, nonché creatrice degli abiti della collezione.

In chiusura della sfilata è stato presentato “Trame di autenticità”, il nome scelto per l’abito indossato dalla modella Elisabetta Rossi (realizzato in collaborazione con Dove, l’azienda sponsor ufficiale dell’evento), che originariamente era una tela bianca. A colorarlo, sono state tutte le modelle e le altre persone coinvolte nell’iniziativa, che vi hanno inserito storie, sfumature, messaggi allo scopo di costruire, insieme, un racconto condiviso di inclusione e unicità.

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