Speriamo che sia femmina: il programma “Women in Action” di LifeGate Way
C'è tempo fino a domani per candidarsi all'iniziativa di promozione della cultura all'imprenditoria femminile promosso dall'ecosistema italiano di startup sostenibili e guidato da Elga Corricelli e Layla Pavone.

Dal congedo parentale paritario agli asili nido aziendali, dal voucher babysitting, all’hybrid working fino al care giving: sono sette i motivi per cui una leader donna rende l’ambiente di lavoro migliore. A sostenerlo, è LifeGate Way, l’ecosistema italiano delle startup sostenibili, che ha dato vita al programma Women in Action, lanciato con l’obiettivo di fornire un contributo alla diffusione della cultura di imprenditoria al femminile e allenare un mindset per colmare anche il divario di genere riferito al mondo dell’imprenditoria e degli investimenti. A guidare il programma ci sono Elga Corricelli e Layla Pavone, che sposano in toto la visione della casa madre.
LifeGate Way parte infatti dai dati sul lavoro al femminile, ricordando come molte donne diventino imprenditrici per necessità. Per quale motivo? Perché benché da noi il tasso di occupazione femminile sia il più basso d’Europa, il numero di lavoratrici autonome è il più alto in assoluto: qui oltre 1,6 milioni di donne gestiscono la propria attività, superando le 1,43 milioni in Francia e le 1,29 milioni in Germania, come sottolinea una ricerca della Cgia di Mestre riferita al 2024.
In quali settori lavorano? Secondo LifeGate Way, la quota marginale di donne inserite nel mercato del lavoro sarebbe ancora strettamente legata alla carenza di servizi per la prima infanzia e all’elevato carico di lavoro domestico che grava su di loro.
Ma cosa accade quando una donna arriva ai vertici di un’azienda? Secondo Boston Consulting Group, basterebbero solo tre donne dirigenti per aumentare i guadagni di un’impresa dell’11% in cinque anni: fatte le debite moltiplicazioni, se le donne leader fossero il 30% della quota totale, la redditività salirebbe del 15%. Di più: anche una sola donna in più potrebbe migliorare il rendimento aziendale fino al 13%, come ricorda un articolo del Sole 24Ore.
Numeri a parte, la maggiore presenza femminile in ruoli di comando è benefica anche per gli equilibri interni, l’innovazione e la sostenibilità: lo rimarcano fortemente LifeGate Way e le due ideatrici del programma Woman in action sopra citate.
Alle donne vanno infatti riconosciuti i seguenti meriti:
– alimentano una governance più generativa: integrare energie complementari all’interno dell’organo decisionale dell’azienda, significa innovare il mindset, ampliare i confini e vedere un nuovo modo di lavorare e competere per l’organizzazione così come valorizzare esperienze differenti include e allena il pensiero laterale essenziale per crescere e competere oggi;
– creano un’azienda Human Centric: cosa rende centrale il benessere dei collaboratori in un’organizzazione? La cura: cura per il loro contributo professionale, cura per la life integration, cura per i cicli di vita delle persone nelle molteplici sfide e gioie che vivono, cura per la loro formazione e carriera. Le donne allenano la cura con iniziative quali congedo parentale paritario, asili nido aziendali, voucher babysitting, hybrid working, care giving verso genitori anziani o malati;
– innovano, si contaminano, si confrontano: la leadership al femminile ha nel proprio DNA un modello di innovazione sostenibile che integra diverse prospettive, sostiene la crescita collettiva e accompagna il cambiamento con una visione equilibrata e inclusiva. Questo approccio favorisce un’evoluzione aziendale più armoniosa, capace di generare valore a lungo termine e di rispondere in modo efficace alle sfide del presente e del futuro;
– potenziano la Social Influence: secondo il World Economic Forum, la leadership al femminile promuove una delle caratteristiche essenziali per la crescita e l’innovazione, ossia la social influence. Comprendere come ascoltare attivamente e alimentare la propria cerchia di influenza, rafforza la leadership e aumenta il posizionamento del brand;
– aumentano l’attraction: vedere una donna capace di accompagnare l’azienda nella crescita innovativa, è di ispirazione per altre donne. Spesso gli ambienti si polarizzano poiché si ha il timore che l’ambiente possa essere respingente e che non si trovi il proprio spazio di valore. Le donne leader dimostrano con le loro azioni che è possibile costruire una carriera di successo e una vita appagante in un ambiente di lavoro inclusivo e accogliente;
– promuovono l’educazione finanziaria: le donne leader si impegnano a promuovere l’educazione finanziaria nei contesti in cui operano, perché per anni la loro assenza ha limitato l’indipendenza e la responsabilità individuale. Oggi, renderla accessibile, stimolarne la diffusione e condividerne i benefici significa dare a tutti gli strumenti per prendere decisioni in modo libero e consapevole;
– favoriscono autoconsapevolezza, active learning e mental health: consapevoli che l’evoluzione nasce dall’impegno e dalla responsabilità individuale, le donne leader, abituate all’introspezione, alla condivisione e alla crescita personale, favoriscono ambienti in cui autenticità e la richiesta di aiuto vengono accolte e valorizzate. Attraverso servizi e programmi di supporto, promuovono stimoli di crescita, integrazione e confronto, trasformandoli in strumenti concreti per il benessere e lo sviluppo collettivo.
I sette “plus” delle donne leader sono rimarcati da Elga Corricelli, che dice: «Se si leggono i dati si comprende che le donne hanno a cuore la salute del pianeta, la sostenibilità sociale e umana: credono che l’impegno di ognuno possa portare ad un miglioramento importante per tutti». Le donne hanno insomma una naturale «attitudine alla speranza» e insieme «la consapevolezza di dover agire per cambiare». In più, continua Corricelli, hanno «la capacità di fare network e di promuovere i propri programmi di cambiamento, con ulteriore accelerazione del processo di crescita».
A sua volta, la cofounder Layla Pavone sottolinea il valore di «un ambiente di lavoro più inclusivo e attento al benessere per la creazione di innovazione, collaborazione autentica e nuove opportunità sia per gli uomini che per le donne».
Quando si abbattono stereotipi e si adottano politiche più equilibrate, «dal congedo parentale paritario all’hybrid working, si libera il potenziale di tutti, creando un circolo virtuoso che migliora la qualità della vita dentro e fuori l’azienda», conclude Pavone.
C’è tempo fino a domani per presentare la candidatura per l’edizione 2025 di Women in Action. Per scoprire in cosa consiste il programma e per proporre la propria idea è sufficiente compilare il modulo disponibile a questo link.
