L’essenza della leadership è spesso invisibile agli occhi

Nel suo nuovo articolo la nostra contributor Atena Manca riflette su chi siano i leader di maggiore successo. Non di rado sono proprio le persone che restano nell'ombra ad intessere relazioni più armoniose per il bene complessivo del team.

di Atena Manca*

All’inizio della mia carriera, un amministratore delegato disse una frase che mi colpì molto: «La leadership è di chi se la piglia». All’epoca non ne colsi fino in fondo la profondità, ma con il tempo ho capito quanto fosse vera. La leadership non è solo una questione di titoli o gerarchie. Non è qualcosa che viene assegnato, ma qualcosa che si esercita. Ed è spesso nelle mani di chi ha il coraggio di prendersela, indipendentemente dal ruolo formale che ricopre.

Pensiamo ai leader più influenti: non sono solo quelli che prendono decisioni strategiche, parlano in pubblico o guidano con carisma. Ci sono anche figure meno evidenti che, senza imporsi, riescono a orientare conversazioni, a creare consenso e a dare il via a cambiamenti significativi. Non sempre sono i più visibili, ma sono quelli che fanno la differenza.

Chi guida davvero il cambiamento?
Il potere formale e l’influenza reale non sempre coincidono. Un dirigente può avere l’autorità, ma spesso il vero motore di un team è chi riesce a costruire connessioni, a risolvere problemi e a dare un senso di direzione anche nei momenti di incertezza. In alcune situazioni lavorative, mi è capitato di vedere come il successo di un progetto non dipendesse solo dalle decisioni di chi era al vertice, ma anche da chi, dietro le quinte, sapeva creare il clima giusto affinché le idee migliori emergessero e venissero realizzate.
Questa leadership si manifesta in tanti modi: nel collega che pone la domanda giusta in una riunione e cambia la prospettiva di tutti, nel manager che lascia spazio ai talenti invece di monopolizzare la scena, nella persona che riesce a unire punti di vista diversi e a far lavorare meglio un team.

Due modi diversi di esercitare leadership
La leadership più visibile e quella più discreta non sono in contrapposizione, ma spesso si completano a vicenda. Non si tratta di stabilire quale sia più efficace, ma di riconoscere che esistono diverse forme di impatto e che il successo di un team o di un’azienda dipende dalla capacità di valorizzare entrambi gli approcci.

Viviamo in un mondo in cui la leadership è spesso associata a chi prende parola, a chi ispira con discorsi e visioni ambiziose. Ma molte organizzazioni si reggono anche su chi costruisce senza clamore, su chi non ha bisogno di essere sempre al centro della scena per lasciare il segno.
Questa discrezione non è mancanza di ambizione, né una strategia di basso profilo. È un modo diverso di guidare, basato più sulla capacità di influenzare e connettere le persone che sulla necessità di affermarsi con forza.

Come valorizzare entrambe le forme di leadership
Le aziende che funzionano meglio sono quelle che sanno riconoscere e integrare entrambi i tipi di leadership. C’è chi ha il carisma per motivare e spingere all’azione, e chi ha la capacità di costruire consenso e mantenere coeso un team. Entrambi sono essenziali per il successo.
Spesso, le figure di leadership più silenziose non cercano riconoscimenti, ma diventa importante saperle individuare. Chi viene cercato dai colleghi per un consiglio nei momenti critici? Chi sa mantenere la calma quando il clima si fa teso? Chi riesce a spostare il punto di vista di un gruppo senza imporsi? Questi sono segnali di un’influenza che merita attenzione.

La leadership che si vede e quella che si sente
Alla fine, non è una questione di chi guida formalmente e chi lo fa in modo più discreto, ma di capire che entrambi i ruoli hanno un valore. Alcuni leader si fanno notare per la loro presenza, altri per l’impatto che lasciano nel tempo. Il punto è riconoscere che la leadership non è un unico modello da seguire, ma un insieme di competenze che possono manifestarsi in modi diversi.

Ne parlo spesso sul mio blog, dove affronto temi legati alla leadership, al lavoro e alla gestione del tempo. Ho pubblicato un video corso su questi argomenti, che approfondisco ulteriormente nei miei post su Instagram. Seguitemi per restare aggiornati e condividere le vostre esperienze!

* Chi è l’autrice
Atena Manca è una professionista con 20 anni di esperienza nel marketing e nella comunicazione. Laureata in Economia per l’Arte e la Cultura all’Università Bocconi e con un Master in Marketing a Publitalia ’80, ha completato di recente il corso Mastering Digital Marketing in an AI World alla London Business School. Creatrice del blog Madonnager.it, Atena condivide riflessioni e consigli (anche quelli non richiesti!) su come bilanciare carriera, maternità e vita personale, sempre con un pizzico di ironia.

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